di Salvatore Drago
Egregio signor Sindaco, Le invio la presente per dare il mio modestissimo contributo in termini di proposte al fine di promuovere un reale sviluppo della terza città della Calabria e della Sibaritide.
Essendomi occupato in passato di alcune questioni anche di notevole importanza afferenti R&S, sviluppo locale e turismo, Le scrivo di seguito quanto ho pensato, basandomi inoltre su una mia precedente esperienza professionale che ha modificato in parte la mia forma mentis e il modus operandis.
In breve, la prima semplice idea che voglio esporLe, premettendo che non conosco nei minimi dettagli lo stato dell’arte della questione, riguarda la riqualificazione dell’area della centrale Enel. Anche se si dovesse realizzare uno dei lungomari più grandi d’Europa quest’opera rimarrebbe una mera cattedrale nel deserto se non si costruisce qualcosa di particolare, innovativo e attrattivo. Logicamente valutando costi ma anche i benefici di medio e lungo periodo. La mia modestissima proposta sarebbe quella di creare nell’area sulla quale è presente la struttura della centrale Enel un sito di archeologica industriale che, considerata la struttura esistente, si incentri principalmente sul tema dell’energia.
Allo stesso tempo, promuovere la realizzazione di un centro di ricerca planetario sull’ energia invitando e “corteggiando” le più innovative aziende globali in campo energetico, comprese quelle che producono auto come Tesla. Lasciando loro logicamente la forma associativa e di collaborazione più idonea dato che si tratterebbe anche di ricerca industriale e sviluppo sperimentale con risvolti economici e finanziari di notevole rilevanza. E trattandosi di ricerca sarebbe cosa utile coinvolgere nel progetto i tre politecnici italiani.
Ma l’area della centrale dovrebbe anche divenire un luogo da vivere per la comunità locale e non solo, e che possa anche attirare visitatori italiani e stranieri. All’interno della zona di archeologia industriale dovrebbero sorgere un’area ludico-fromativa con spazi all’aperto e al chiuso per giovanissimi e meno giovani per far comprendere le complesse questioni energetiche con un linguaggio semplice e coinvolgente, aree espositive, sale congressi (così anche da incentivare eventi MICE di alto livello), e inoltre ambienti dedicati alla ristorazione. In sostanza, un luogo “vivo e pulsante” di scoperta, ricerca, ludico-ricreativo.
Si potrebbero recuperare i serbatoi di carburante per realizzare ambienti tematici o dedicati ad alcune attività. Allo scopo si potrebbe prendere spunto da quanto è stato realizzato sulle rive del fiume Huangpu a Shanghai, e adattarlo alle esigenze del progetto.
Le invio il link così da poter vedere quanto fatto dai cinesi:
Guarda più da vicino: OPEN Architecture’s Tank Shanghai, cinque serbatoi di carburante convertiti in un centro d’arte contemporanea e parco by OPEN ArchitectureArchiExpo
L’altro tema di cui voglio dirLe in breve riguarda la pianificazione urbana in senso sostenibile e di rispetto ambientale. Faccio riferimento al progetto svedese Simbiocity che a mio modesto parere può essere considerato una best practice mondiale. Esso si basa su approccio olistico al tema della pianificazione urbana dove operatori pubblici e privati si adoperano collaborando in sintonia per sviluppo urbano sostenibile: dall’approvvigionamento di acqua ed energia allo smaltimento dei rifiuti, dalla mobilità ai servizi destinati alla collettività come scuole e ospedali, dalla tutela del paesaggio all’edificazione ‘intelligente’ dei nuovi insediamenti residenziali. E ciò può essere un modello sia per quanto concerne la realizzazione di nuovi quartieri ma anche per la riqualificazione di aree già edificate. La cosa che mi sento di consigliarLe per cercare di approfondire questo secondo tema, che è correlato al primo punto della presente, è di creare un gruppo di lavoro di massimo 4 persone (due consiglieri di maggioranza e due di minoranza) che oltre a cercare informazioni su riviste e siti specializzati vadano di persona per una decina di giorni a Stoccolma, accompagnati anche da un dirigente del comune, così da studiare sul campo, e prendere contatti con chi tale progetto ha già realizzato.
Sono conscio che quanto detto non è di immediata e facile realizzazione ma credo bisogna usare la stessa metodologia che usano le imprese: pensare in grande, partire da piccoli (Corigliano Rossano è già grande dal punto di vista territoriale e per popolazione e in più qui risiede capitale umano con elevate capacità) e crescere in fretta o almeno a ritmo sostenuto.
Sono progetti che non si realizzano dall’oggi al domani ma necessitano di una visione del futuro innovativa e di risorse finanziarie pubbliche e private.
Alcuni progetti anche se complessi non vuol dire che non si possono realizzare qui.
Sperando aver fatto cosa gradita nell’esternaLe queste due semplici idee per la crescita e lo sviluppo di questa nostra città e della Sibaritire, colgo l’occasione per auguraLe un buon lavoro.
Salvatore Drago