Carissimi,
è iniziata la Settimana Santa, l’espressione più grande della devozione cristiana. Dopo due anni difficili che ci hanno impedito di svolgere i riti pasquali in maniera tradizionale, uno spiraglio di luce è finalmente arrivato.
Il nemico invisibile, eppure così prepotentemente invadente, sembra stia lentamente allontanandosi.
Certo, non bisogna abbassare la guardia con atteggiamenti sbagliati ma continuare a rispettare le regole stabilite dalle norme vigenti, affinché il covid sia presto un lontano e brutto ricordo.
Sul mondo incombe ora un altro pericolo, altrettanto subdolo e terrificante.
Soffiano venti di guerra. Il male assoluto, la sete di potere, spinge purtroppo a commettere atti orribili nei confronti di uomini, donne, bambini. Innocenti che pagano a caro prezzo il solo fatto di essere cittadini di una nazione, l’Ucraina, colpevole di non voler sottostare alle regole del più forte.
È difficile trovare le parole adatte di fronte ad immagini terribili e dolorose come quelle che ogni giorno vediamo giungere dai paesi martoriati.
Scene di inaudita violenza, atroci crimini di guerra che si rifanno ad un tempo passato che credevamo ormai sepolto.
La verità è che la storia non ha insegnato nulla ma il grido di dolore di tutte le persone martoriate, violentate, uccise per un disegno folle di onnipotenza, non può restare inascoltato.
Il mio pensiero e sono certo, anche il vostro, deve essere rivolto a tutte queste vittime innocenti, affinché si raggiunga immediatamente una tregua, seguita da quella pace che tutti auspichiamo arrivi presto.
Pregheremo per tutti i popoli afflitti e colpiti dalle guerre anche durante la Settimana Santa.
Vi chiedo a tal proposito di prepararci in penitenza, con digiuno e astinenza soprattutto il Venerdì Santo, in onore a Gesù nostro Signore che ha trascorso quaranta giorni nel deserto senza assumere cibo e acqua.
Il nostro sacrificio, se così vogliamo chiamarlo, è ben poca cosa in confronto a quello operato dal Signore per noi.
Morendo in Croce Egli ci ha salvati, meditiamo dunque sul mistero della Passione e della Resurrezione, preparandoci con cuore puro al Triduo Pasquale.
Davanti al Calvario, riconosciamo i nostri peccati, le nostre debolezze, confidando nel potere di Dio, facendo nostro il proposito di vivificare con l’amore le cose della nostra giornata.
La Settimana Santa non è solo una parentesi del calendario liturgico, sia un’occasione per riflettere sull’amore di nostro Signore, mostrandolo agli uomini con l’esempio tangibile.
Non preoccupiamoci solo di noi, dei nostri patemi d’animo, delle nostre difficoltà ma apriamoci agli altri, realizzando propositi chiari e amorosi della volontà del Padre.
Personalmente, mi renderò protagonista di un piccolo gesto di solidarietà e vicinanza alle donne vittime della tratta, così come fatto in tante altre occasioni, con il beneplacito e la benedizione dell’autorità ecclesiastica.
Insieme ad un gruppo di contatto mi recherò sulle strade della 106 dove queste povere ragazze sono costrette a mercificare il proprio corpo, sfruttate da esseri indegni e non timorosi di Dio.
Un momento di preghiera insieme a loro e una benedizione in vista della Pasqua, sperando in una restituzione della loro dignità, al più presto.
Estendo l’invito, per chi vorrà partecipare insieme a me, all’intera comunità.
Qui vi allego il mio programma per la Settimana Santa, augurando a tutti Voi una serena Settimana Santa, che possa essere davvero un periodo di pace e riflessione.
Don Cosimo Galizia