di NICOLA DE ROSIS
La tristezza ci imprigiona la mente or che si assaporava il ritorno di una “nuova” primavera, di una mera parvenza di normalità
Come inondati da un fiume in piena
travolti da un’improvvisa folata di vento
siamo piombati nell’incubo di una guerra cruenta, senza senso.
Quanto precario, intollerante dell’umana sorte, il tempo che spazza via certezze, assottiglia speranze!
Quanto fragile, instabile la vita umana!
Ma non possiamo far finta di niente,
pensieri positivi ci possono aiutare, a risalire la china,
a respirare almeno un po’,
tutti fratelli, capaci di piccoli atti di cuore che ci rendono straordinari.
Il pensiero del massacro, della ferocia omicida consumata sull’infanzia innocente, della disperata fuga, forse senza ritorno, di immagini spettrali, avvolte nell’aria crivellata, tra bagliori di notti e di albe violentate ,non può asserragliare il nostro cuore in un bunker senza luce ,senza vita. No, non possiamo seppellire la paura in superficie cavando nella terra a mani nude.
L’impotenza ci atterrisce
quando tutto intorno a noi esplode e lascia solo devastazione che entra nei corpi come piccole schegge assetate di sangue.
In questa danza dolente di conflitto interiore senza tregua, nel silenzio dell’attesa che trema,
dispieghiamo le nostre mani davanti agli occhi dell’anima
come ali disiose di volare sopra i sentieri della pace smarrita.
Nicola De ROSIS