Chi di noi non ha una musica prediletta, che fa del bene alla mente e al cuore e ritempra lo spirito? Classica o moderna, leggera o impegnata, è sempre e comunque espressione di un desiderio d’ascolto e intonazione e risponde ad un’esigenza dell’animo.
Gusti musicali ciascuno ne ha differenti dall’altro, come ogni epoca ha le sue alchimie, tendenze e preferenze.
C’è, però, una lieta melodia, in larghi strati della comunità coriglianese, che non conosce tempi né modalità di composizione, dettata com’è dalla condivisione di un sentimento. Corrisponde al nome del professore Francesco Verardi, più che conosciuto e stimato docente di Educazione musicale presso la “storica” scuola media (ed oggi Istituto comprensivo) “Vincenzo Tieri”.
Un fil de rouge che unisce diverse generazioni, e non di rado madri e figli, che hanno avuto la fortuna (perché di questo si tratta) di avere avuto, o avere tuttora, come insegnante Verardi. Giovanissimo, si trasferì dalla sua amata Lecce a Corigliano Calabro e subito, come un raggio di sole, riuscì ad infondere calore, fiducia ed emozione nel cielo formativo dei suoi alunni. Da allora, non si è più fermato. Come un treno, ha percorso sui binari della vita anni costituiti da entusiasmanti lezioni per centinaia di discenti, nonché ideato e organizzato numerose iniziative, manifestazioni, attività socio-culturali, che hanno rappresentato significativi momenti d’aggregazione.
Verardi è riuscito a trasmettere umanità anziché nozioni, alternando le competenze maturate sul campo con il dialogo costante e sincero intessuto con quanti sedevano, di volta in volta e di sezione in sezione, tra i banchi di scuola. Un rapporto cordiale e diretto con gli alunni, senza tuttavia mai perdere il prestigio e l’autorevolezza.
Inesauribile fonte di vitalità, è operativo anche con associazioni artistico-musicali del territorio e oggi è anche un talentuoso fotografo, tanto da immortalare beni e iniziative culturali che impreziosiscono la comunità. Per tanti è stato un secondo padre, per altri un fratello maggiore, senza mai disperdere la sua figura di docente che invita alla riflessione circa tutto ciò che accade nella scuola e nella società e giammai si limita al mero argomentare scandito dal calendario didattico.
Fervente innamorato di Corigliano, anche molto di più di quanti in questo luogo sono nati, ha scelto di costruire e seminare per il bene delle ragazze e dei ragazzi, per le loro famiglie, per la città, assurgendo a modello pedagogico calato nella realtà. A differenza di pseudo-intellettuali e soloni di periferia, era ed è figlio della semplicità, nella cui culla è rimasto seduto, riscuotendo per questo anche calorosa simpatia. Musica per ogni stagione della vita, dunque, tutti ne abbiamo a iosa, ma nella memoria individuale e collettiva lui occupa un posto speciale. Francesco Verardi, la colonna sonora della nostra adolescenza.
FABIO PISTOIA