di Ernesto Borromeo
Sulla figura del Preside Antonio Di Noia si e già scritto molto nei giorni scorsi, ma ancora poco, o niente, è stato detto sul suo impegno a favore dei giovani di Corigliano.
Il preside Di Noia, amico di mio padre, è stato anche il mio preside in quella scuola media Toscano, negli anni settanta e precisamente dal 1972 al 1975; quella scuola era ubicata in un edificio fatiscente in via ospizio, con scale strette e stanze anguste, priva addirittura di riscaldamento in quanto la caldaia era quasi sempre rotta, e ricordo che per questo motivo gli scioperi degli studenti erano all’ordine del giorno.
Con l’arrivo del nuovo preside, nel 1973, si avvertì subito un cambio di rotta: discorsi chiari, autorevolezza e disponibilità al dialogo caratterizzavano la figura del nostro nuovo preside, il quale in un batter d’occhio trovava la soluzione ad ogni problema.
Gia nell’anno successivo, grazie al suo interessamento, la scuola venne trasferita nell’edificio accanto, molto più gande, con stanze più confortevoli. Ma il nostro preside non era contento per quella sistemazione ancor precaria, e nel 1976 iniziò la procedura per la costruzione di un edificio nuovo, ubicato a metà strada tra il quartiere Ariella e Sant’Antonio. L’infaticabile preside Di Noia non disdegno’ affatto di scendere in piazza con i suoi studenti per protestare contro i ritardi burocratici che impedivano l’iter della nuova scuola, e finalmente, nel settembre dl 1991, dopo 15 anni di lotte e di pressioni, la nuova scuola fu inaugurata alla presenza dell’on. Riccardo Misasi e di S.E. il Vescovo Serafino Sprovieri. Ma l’impegno più significativo del nostro preside si traduceva in ben altre attivita’: tra i docenti della scuola media vi era un missionario salesiano che veniva dal Cile dove aveva trascorso 15 anni. Il suo nome era Padre Albino Campilongo ed era il nostro professore di religione e con il preside aveva un ottimo rapporto di collaborazione. Del resto anche il corpo docenti della scuola era composto da insegnanti davvero preparati (ricordo le prof.sse Favaro, Capalbo, Pizzo e tanti altri) i quali entravano subito in simbiosi con l preside essendo lui dotato di un carisma unico, attraverso il quale riusciva ad ottenere quello che chiedeva, sempre a vantaggio dei suoi studenti. Il MOG, Movimento Orizzonti Giovani, fondato dal salesiano Padre Albino con gli studenti delle terze classi della nostra scuola inizio’ un ciclo di riunioni che si svolgevano nella palestra della scuola media, la cui disponibilità era prontamente e periodicamente data dal preside DI NOIA. L’ impegno del nostro preside, quindi, si traduceva anche nella disponibilità della scuola media per le attività extrascolastiche a favore dei giovani di Corigliano, e non ultimo, il centro salesiano che oggi sorge allo scalo di Corigliano, è stato anche determinato dalla precedente e concreta disponibilità del preside Di Noia. Infine l’amore per la nostra montagna fece trascorrere al nostro preside gli ultimi quindici anni della sua vita in quel di Piana Caruso, al Villaggio Verde, in compagnia della consorte signora Barbara Scalise; spesso ci davamo appuntamento a casa di Ninì Tiano per la proiezione dei film d’autore, accompagnandolo personalmente con la mia macchina per quelle iniziative. Insomma ricordi bellissimi ma soprattutto il merito per il nostro preside di essere stato l’artefice della nuova struttura scolastica a Sant’Antonio, nonchè uno dei massimi esponenti della politica cittadina, a favore dei giovani e dell’edilizia scolastica. Alla luce di tutto questo, l’intitolazione della scuola media Toscano al preside Antonio Di Noia, rappresenterebbe un tributo di giustizia per un uomo che si e prodigato molto per Corigliano e per suoi studenti. La memoria di Antonio Toscano, l’eroe di Vigliena, sarà sempre rispettata e tramandata nella storia di Corigliano, soprattutto se consideriamo che già una strada nobile di Corigliano centro porta il suo nome.
Ernesto Borromeo