All’origine della festa un santo vescovo vissuto nel terzo secolo e divenuto rapidamente famoso per i suoi miracoli: guarì epilettici e restituì la vista a una fanciulla pagana, conquistando a Cristo l’intera famiglia.
A Terni, sono state ritrovate le ossa di due fidanzati, seguiti da San Valentino, dalla storia controversa. Erano Sabino e Serapia: lui centurione romano e pagano, lei cristiana fervente. Per amore di lei, Sabino si convertì al cristianesimo ma scoprì, poco dopo, che Serapia era ammalata di tisi, malattia allora incurabile. Non volendo separarsi da lei, Sabino si rivolse a San Valentino il quale benedì le loro nozze e pregò per l’eternità del loro amore. I due morirono abbracciati e ancora oggi le loro ossa riposano in quella postura. Allora, tanti, tanti, tanti Auguri a tutti gli innamorati, anche se, come qualcuno ricorda, l’Amore va festeggiato tutti i giorni, ma che importa, oggi lo festeggiamo ancora di più. Allora W l’Amore donato e vissuto, come quello di Battista e Francesca che ci guardano, ancora innamorati, dalla finestra del cielo. W l’Amore promesso e mantenuto, come quello di Dario e Iola. Per amare non bisogna essere perfetti, basta essere speciali, per qualcuno, nell’amare anche i più “terribili” difetti, proprio nella debolezza sta la più grande particella dell’Amore. Auguri a chi ama…..sempre!
francesco caputo