“Il primo sintomo del vero amore in un giovane è la timidezza; in una ragazza, l’audacia”. Ricorro al grande Victor Hugo, poiché tra l’altro sono abbastanza timido per natura e vocazione, per testimoniare un pensiero, leggero ma non troppo.
Quante e quali modalità d’espressione ha l’Amore? Interrogativo al quale mi è impossibile rispondere, oggetto di studio e cardine d’innumerevoli opere dell’ingegno: dall’Arte alla Poesia, ciascheduno ha cercato, nei secoli, di fornire una risposta esaustiva ai più. L’Amore, tuttavia, questa sì è opinione comune, non s’esprime solo nelle forme classiche e tradizionali, non abbisogna di una storia di sentimento per manifestarsi. Ha un abbecedario di lingue, suoni, emozioni, segni dello spirito. Nasce con l’umano consorzio e accompagna l’esistenza di ognuno di noi. Lo incontriamo per scelta o casualità, talvolta ci delude e talaltre, invece, si rivela lo specchio di una vita intera.
Ebbene, alla vigilia di San Valentino, che dell’Amore e dei suoi protagonisti ne è l’incontrastato Patrono sul palcoscenico della vita e non mera data sul calendario, intendo dedicare un pensiero ad una forma d’innamoramento profusa da alcune zelanti professioniste incontrate sul mio quotidiano cammino. Si tratta delle giovani dottoresse che operano, con passione e appunto amorevole dedizione, all’interno del laboratorio preposto al processamento dei tamponi della Farmacia De Florio di Corigliano Scalo: una delle tante realtà del settore della nostra città che svolgono questa nobile attività con competenza e diligenza (ho tanti amici e amiche nel campo farmaceutico, e ne sono onorato).
Tale gruppo di lavoro (del quale fanno parte, nemmeno a farlo apposta, due belle e brave ragazze che portano il nome di Valentina) spicca ai miei occhi per l’affetto e la cura nell’accostarsi al cittadino-cliente. Lo dico per esperienza, sottoponendomi molto spesso a tamponi e facendolo alle prime luci del mattino, ma anche per le numerose, analoghe testimonianze che pervengono per racconto di terzi o finanche per scene alle quali ho personalmente assistito.
Giovani professioniste, queste del laboratorio del dottore Eugenio De Florio, affascinanti nell’aspetto e sensibili nell’animo, capaci di mettere davvero tutti a proprio agio, anche a coloro i quali vivono situazioni di comprensibile difficoltà, disagio, timore. Con loro svanisce la paura e molto spesso la simpatia, un buon consiglio, una saggia parola accompagnano un momento che, non di rado, viene vissuto con ansia e trepidazione per l’esito che ne può rivelare.
Penso a ciò che ho personalmente vissuto più d’una volta: caramelle ai bambini, anche orfani dei genitori ed accompagnati dai rispettivi tutori, e tanta spensieratezza loro regalata al momento di sottoporsi al “fastidioso” tampone, in realtà poi rivelatosi un innocuo e necessario adempimento. Anche questo, ai miei occhi, è Amore, che travalica il mero aspetto professionale e svela barlumi d’umanità perduta.
FABIO PISTOIA