“Dolce Madre, forse nella tempesta c’è ancora una barca, ma la luce del faro non disperde la nebbia,
non entra nel cuore di vite e uragani.
Su questa spiaggia adesso cattiva, nelle notti di reti strappate, t’invoco: sii porto a chi piange nel vento. E in questo mare di sorriso e tremore dona il tuo amore a chi naviga senza senso”. In memoria dei pescatori delle Famiglie Celi – Curatolo, 31 dicembre 1974.
francesco caputo