LETTERA APERTA DEL TUO AMICO FABIO: “SII SEMPRE ORGOGLIOSO DELLA TUA STORIA DI SOFFERENZA E RINASCITA”.
Caro Carmine, è il tuo amico Fabio Pistoia che ti scrive. Quella stessa persona alla quale ogni giorno invii un messaggio di saluto via Whatsapp e al quale ogni sera dedichi la tua “buonanotte”. Quella stessa persona che, nel suo piccolo, ha tentato e tenta di esserti vicino, ricambiando l’affetto e la stima, perché da te ha appreso tanto.
Con questa lettera aperta intendo rivolgerti i miei più sinceri auguri per il tuo compleanno che ricorre ormai tra poche ore. Sei nato il 20 dicembre di non molti anni addietro, ma la vita ti ha messo a dura prova e, in realtà, di percorsi tortuosi ne hai solcato tanti, a dispetto di chi ritiene l’età anagrafica l’unico termometro di valutazione di un’esistenza.
Qualcuno, come sempre accade in questa nostra città, avrà da dire sul fatto che ti scriva pubblicamente per formularti questo messaggio. Non mi interessa più il giudizio di quanti s’ergono a giudici e moralisti in merito a qualsiasi argomento e fermandosi alla superficie: lo facciano con i loro figli, se ne hanno e se li stanno ad ascoltare.
Farti gli auguri qui è un categorico imperativo per chi, come me, ha appreso non poco dal tuo vissuto, dalla tua storia personale che è oggi divenuta patrimonio di un’intera comunità. Il tuo compleanno è sì un avvenimento privato, ma alla luce del tuo ruolo sociale, della forza delle tue idee, della tua delicata vicenda umana, delle tue pubbliche iniziative, assume, almeno ai miei occhi, un traguardo significativo, un fatto da festeggiare doppiamente. E sono convinto che questo mio pensiero sia condiviso da tanti altri che hanno avuto la possibilità di conoscerti, di apprezzarti e di affezionarsi alla tua figura di “piccolo-grande uomo”.
Sei un amico al quale voglio molto bene, Carmine, perché mi hai raccontato, con i tuoi occhi e con le frasi che mi scrivi puntualmente, tutta la tua sofferenza, il brusco risveglio che ti ha condotto ad una vita completamente diversa da quella che avevi svolto fino al giorno prima, ma anche la tua grande forza, la tua straordinaria vitalità, la tua non comune simpatia. Ami scherzare con me, e devo dire che ogni volta riesci ad infondere buonumore ed a strapparmi un sorriso anche quando le avversità mi travolgono.
Mi hai stupito quando ti ho sentito pronunciare per la prima volta una frase: “Disabili ci si può diventare, a chiunque può capitare da un giorno all’altro”. Solo allora ho realmente compreso i tumulti del tuo animo e del tuo cuore, quante parole avresti voluto dire a quanti non percepiscono realmente le difficoltà attraversate nella quotidiana esistenza o a quanti, peggio ancora, scherniscono, perché semplicemente stupidi.
Sono grato anche alla tua splendida famiglia. Hai una grande fortuna, Carmine: avere accanto a te un padre e una madre come i tuoi, un fratello e una sorella come i tuoi, dei cugini, degli zii e dei nonni come i tuoi, credimi, non è da tutti e non è affatto scontato. Un pensiero particolare, in questa felice circostanza, lo rivolgo a tua madre, donna dal temperamento forte e dalla tempra coraggiosa, e a tuo padre, uomo di legge dalle innumerevoli qualità, prima fra tutte quella di essere persona generosa e dedita all’ascolto, capace di celare la sofferenza con la capacità di socializzare e far sentire tutti a proprio agio. Anche a loro dico una sola parola: grazie della vostra amicizia.
Quante ‘cose’ ci sarebbero da scrivere: basti pensare all’impegno profuso con la nascita dell’Associazione “Rete Italiana Disabili” di Corigliano Rossano, divenuta ben presto un punto di riferimento grazie anche alla volontà e alla costanza di tutti i suoi sensibili iscritti, e alle battaglie per una città realmente garante dei diritti dei disabili e delle istanze delle rispettive famiglie. Ma oggi non è il momento per affrontare problemi che già tutti conosciamo, bensì è occasione di letizia e pensieri gioiosi.
Caro Carmine, mi hai reso custode, con i tuoi sfoghi, le tue ironie, i tuoi racconti, di una storia personale, complessa quanto preziosa. Sei divenuto un baluardo per quanti, in silenzio, coltivano sentimenti e speranze, sognano un domani migliore, lottano e inseguono una vittoria che ha il sapore della semplicità e della perseveranza.
Sii sempre orgoglioso della tua storia di sofferenza e rinascita. Io, nel mio piccolo, continuerò ad essere sempre al tuo fianco. Con affetto, Fabio.