Era esattamente lo scorso 12 ottobre allorquando annunciavamo l’ufficiale costituzione, nella città di Corigliano Rossano, del Reparto Territoriale dell’Arma dei Carabinieri e il contestuale arrivo, al comando dello stesso, del Tenente Colonnello Raffaele Giovinazzo, fino a quel momento alla guida del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Cosenza.
Un mese, quindi, dalla nascita del Reparto Territoriale ma che già rende onore a tale presidio della Benemerita: un’istituzione prestigiosa per la terza città della Calabria, a conferma dell’attenzione che l’Arma dei Carabinieri rivolge a questa vasta e importante area della regione e alla sua popolazione. Dinamismo e discrezione le doti del Tenente Colonnello Giovinazzo, che alle già note virtù della competenza e della dedizione unisce anche quelle dello spirito di squadra tra e nei suoi uomini, vitale elemento motivazionale.
Un arco temporale brevissimo, soprattutto in questo delicato campo e che necessita di costante e graduale organizzazione e pianificazione della neonata struttura, eppure già sintomatico e foriero di significativi risultati. Il potenziamento di uomini e mezzi, illustrato con dovizia di particolari dallo stesso Tenente Colonnello Giovinazzo nel corso della conferenza stampa indetta in data 25 ottobre, è già visibilmente percettibile, come le numerose operazioni di controllo finalizzate al contrasto e alla repressione di reati quali lo spaccio di sostanze stupefacenti, con annessi arresti e sequestri, finora portate a compimento.
Particolare attenzione, inoltre, da parte del Tenente Colonnello Giovinazzo, per tutto ciò che attiene al cerimoniale, alle ricorrenze che segnano i destini di un popolo e rafforzano la coesione sociale: ci limitiamo a citare, a mo’ d’esempio, il suo pregevole intervento pronunciato nella Giornata del 4 Novembre in Piazza Vittorio Veneto, afferente la missione delle Forze Armate e il valore dell’Unità Nazionale.
Un impegno del quale siamo grati e che ben rappresenta la figura del Carabiniere e del suo servizio di prossimità sempre più rispondente alle esigenze e alle necessità dei cittadini, rispecchiando quanto dichiarato dal Generale C.A. Luigi Federici: “È nella genuina fede popolare e nell’orgoglio di appartenenza all’Arma che va ricercato lo stimolo, il detonatore spirituale del suo gesto sublime che sintetizza due forme di eroismo solo apparentemente distanti ma entrambe riconducibili alla volontaria offerta della vita: l’eroismo laico del Soldato e l’eroismo del Martire cristiano”.
Fabio Pistoia