A seguito della nostra lettera aperta, nella quale si proponeva al Sindaco un nuovo patto di
legislatura, abbiamo pazientemente atteso le sue determinazioni che ad altro non hanno portato se
non ad una rimodulazione della Giunta comunale.
Alla luce di questo, riteniamo non ci siano più le condizioni per dare continuità al nostro percorso all’interno dell’attuale maggioranza.
In queste settimane non abbiamo avuto alcun confronto con il Sindaco e con il resto della
maggioranza, salvo una riunione (chiesta da noi) di poco più di un’ora nella quale abbiamo
registrato un atteggiamento per nulla teso al dialogo da parte del primo cittadino e dei suoi più
intimi Consiglieri. Volevamo parlare di contenuti e di futuro, abbiamo invece trovato un muro di
indifferenza ed odio ed un interesse, quasi ossessivo, di alcuni nel vedere finalmente fuori dal
progetto Stasi il nostro movimento.
Come previsto, alla base di tutto c’era un semplice gioco di poltrone, che a noi, come già
annunciato e a più riprese, non è mai interessato: preferiamo rimanere senza assessori ma con la
dignità di un movimento che non si è piegato e che non ha anteposto i propri interessi agli interessi
della Città nel suo insieme.
Il problema centrale ed endemico è l’impermeabilità del Sindaco al confronto. Nella formazione
della nuova Giunta, alla quale va il nostro sincero in bocca al lupo, il criterio prevalentemente
adottato, salve le dovute eccezioni, è stato quello dell’accondiscendenza. C’è chi pensa alla Città e
chi invece solo a sé stesso, questa condizione non durerà a lungo.
Siamo fuori dalla maggioranza ma sempre a tutela ed a salvaguardia dei principi e del progetto
politico iniziale, lo stesso che ci ha guidati in questi due anni e che ci ha permesso di contribuire
significativamente ai risultati sin qui raggiunti. Malgrado tutto.
Chiediamo scusa alla Città, per aver determinato l’elezione di un Sindaco che ha dimostrato
inaccettabile disinteresse per la Città Unica e per le istanze della nostra comunità.
Non nascondiamo la profonda delusione, in questo percorso politico ci abbiamo creduto davvero e
non siamo stati gli unici. Ma bisogna ripartire. Tutto quello che in questi due anni non ci è stato
permesso di fare, diventerà materia di dibattito consiliare: senza sterili polemiche né ostruzionismo.
La nostra unica bussola è l’interesse della collettività che difenderemo sempre con responsabilità e
spirito costruttivo, senza cedere alla violenta retorica che oggi abita i luoghi del confronto e che
inquina il dibattito democratico.
CORIGLIANO-ROSSANO DOMANI