Bocche cucite dagli ambienti in seno all’Amministrazione comunale, così come dai dissidenti di Corigliano Rossano Domani nulla trapela. Vi è, tuttavia, più di un’ipotesi che aleggia nelle ultime ore: la rottura definitiva tra il sindaco Flavio Stasi ed i suoi ormai quattro ex consiglieri comunali di maggioranza
(Rocco Gammetta, Antonio Cassano e Mattia Salimbeni per il gruppo di Corigliano Rossano Domani, più il consigliere Piersalvino De Gaetano), tutti quanti espressione dell’area urbana di Corigliano, si è di fatto consumata.
A distanza esatta di una settimana (domenica scorsa) dall’annuncio pomeridiano del primo cittadino sulla volontà di azzerare la giunta per far ripartire l’azione amministrativa, al quale aveva fatto immediatamente seguito nelle successive ore un chiaro documento a firma del medesimo gruppo di consiglieri, nulla è cambiato. Nel corso della settimana appena trascorsa (mercoledì), poi, come si ricorderà, i consiglieri suindicati avevano consegnato alla stampa un ulteriore documento, contenente alcuni punti fermi necessari per poter continuare ad apportare il proprio contributo alla fase amministrativa; punti afferenti esclusivamente obiettivi programmatici e inerenti il territorio (dalla Polizia municipale alla tutela dell’Ospedale di Corigliano, dalla questione tributi al decentramento inattuato, dalla disparità di personale e risorse tra le due aree urbane, solo per citarne alcuni), ritenuti propedeutici per rafforzare il percorso di fusione e non già per operare divisioni territoriali (che nei fatti, poi, ci sono già e sono evidenti, avvertiti da gran parte della cittadinanza, soprattutto in ambito ausonico).
Non ci sarebbe più, dunque, ormai alcuna convergenza e possibilità di ripresa del cammino comune sancito dalle elezioni della primavera del 2019. Nessun confronto e dialogo col sindaco e il resto della maggioranza su quei punti esposti pubblicamente, oltre che nelle dovute sedi.
Una scelta coraggiosa, questa dei 4 consiglieri comunali, nonché dell’intero gruppo di riferimento, da tutti i suoi iscritti ai suoi ormai ex assessori. Non capita tutti i giorni, infatti, di assistere ad un movimento che rinuncia ad un vicesindaco e ad un assessore al Bilancio pur di porre alcune questioni ritenute ormai improcrastinabili nell’interesse della città: fatti e non poltrone. Una scelta che proprio nei fatti, con buona pace di chi non accetta di vedere le cose come realmente stanno, pone l’area urbana di Corigliano quasi completamente fuori dall’attuale maggioranza. Restano, infatti, in seno alla squadra del sindaco (e ci riferiamo a quanti annoverano natali coriglianesi) solo i consiglieri Biagio Frasca e Maria Salimbeni (quest’ultima ormai data come vicesindaco in pectore), ai quali è dunque affidato un compito a dir poco impegnativo: rappresentare in maggioranza una fetta del territorio dove monta sempre di più il malcontento.
Un quadro completamente differente, questo attuale e futuro in seno al civico consesso, rispetto a quello fuoriuscito dalle urne. Un quadro che, probabilmente, ed a prescindere dalla nuova giunta e dalla maggioranza che la sosterrà (a quanto pare risicata nei numeri, vista la compattezza dell’opposizione consiliare), rispecchia in maniera quasi esclusiva una sola area (quella rossanese) della cosiddetta “città unica”: un’idea di isola felice che assume sempre più i contorni di un poco idilliaco miraggio.
Fabio Pistoia