Sarà residuale, ma in giro c’è ancora qualcuno che parla di politica, anzi, delle prossime elezioni regionali. Succede nei bar o dai barbieri, a cominciare da quelli che frequento abitualmente, dove le poche parole sulla politica che sento, a volte mi spingono a estraniarmi dal mio quotidiano e a pensare a quei solerti cittadini,
sempre più pochi a dire il vero, che il prossimo tre di ottobre sceglieranno il presidente della regione, pescando tra quattro persone, che pur sembrando delle verginelle direttamente o indirettamente (nel senso che se non hanno governato loro lo hanno fatto i partiti cui appartengono o che li sostengono) hanno contribuito allo sfascio della Calabria o,
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