Caro Sindaco,
in queste ore difficili per la Città Unica, di profonda crisi politica e di incertezza sul futuro, è nostro
dovere chiarire con trasparenza e lealtà verso i Cittadini e verso di Lei quelle che sono le ragioni del
gruppo “Corigliano-Rossano domani”,
in queste ore banalizzate e considerate “risibili” persino da una parte del Consiglio: con manifesta strumentalità essendo da tempo perfettamente a conoscenza delle istanze che di seguito elencheremo.
Inutile ribadire con quanta forza e convinzione tutto il Movimento, sin dagli albori della Sua
candidatura, ha sostenuto questo progetto politico. Un progetto di rinnovamento rispetto alle
esperienze che hanno segnato la politica territoriale di Rossano e di Corigliano. Un progetto
ambizioso e sul quale noi in primis, poi tanti altri, abbiamo deposto fiducia ed energie.
Il resto è storia: le nostre idee, la nostra visione di Città Unica, è stata la più suffragata dai cittadini
di Corigliano-Rossano. Questo grazie anche al Suo carisma, alla forza dimostrata sui palchi e tra la
gente, tale da rappresentare per tutti noi, e per quel 73% dei votanti, una speranza comune: una cosa
meravigliosa per un soggetto politico, seconda solo a realizzarla.
Ecco, è su questo che noi, oggi, ci vogliamo soffermare: sulla reale volontà e possibilità di
realizzare, esaudire, trasformare in fatti concreti quella che due anni fa era “una speranza comune” e
che oggi si configura ancora come tale ma con molta meno fiducia da parte dei cittadini, senza
rinnegare gli importanti risultati che insieme abbiamo raggiunto in questi due anni.
Oggi Corigliano-Rossano è in difficoltà, l’emergenza pandemica ha ulteriormente aggravato
problemi atavici quali l’inefficienza dei nostri presidi ospedalieri, la carenza di personale e la
disorganizzazione dei nostri uffici, la crisi legata al nostro settore produttivo: vero motore della Città Unica e, sicuramente il tema più importante, quel profondo scollamento tra cittadino ed istituzioni che, certo, ha ragioni storiche ma che oggi, a Corigliano-Rossano, viene accentuato da un processo di fusione molto ambizioso ma allo stesso tempo pieno di lacune che la maggioranza, in questi due anni, non ha mostrato di
saper gestire come ci si aspettava. Questa è una responsabilità che abbiamo tutti e che non possiamo
far finta di non vedere: commetteremmo un errore enorme che avrebbe come unico epilogo la fine
di questa esperienza e del sogno Città Unica.
Non vogliamo questo. Al contrario, crediamo fermamente nel progetto di Fusione e nelle nostre
capacità di farlo decollare ma bisogna agire con coraggio, chiarezza e collegialità.
Ad essere onesti, se dovessimo seguire gli animi di queste ore e soprattutto il terreno sul quale
qualcuno ha deciso di giocare la partita della crisi di governo (per intenderci, quello delle
insinuazioni e della banalizzazione delle nostre posizioni), dovremmo assumere un atteggiamento
rivendicativo, orgoglioso, di muro contro muro. Ma il ruolo che siamo chiamati a svolgere ci
suggerisce moderazione, temperanza e rispetto nei confronti di tutti.
Diversamente, il dialogo si spezza.
L’azzeramento della Giunta non è mai stato tra le nostre priorità, per noi è importante tornare a dare
risposte ai cittadini ma capiamo che Lei in primis, con i suoi più intimi Consiglieri, da diversi mesi
ormai ne avvertivate l’esigenza.
Rispettiamo la Sua scelta e siamo pronti al dialogo, non prima però di aver sottoposto a lei un
nuovo patto di legislatura. Bisogna mettere in chiaro i contenuti, partendo da un presupposto
molto importante: le due ex municipalità di Corigliano e di Rossano non sono ancora una Città
Unica, lo sono solo formalmente, e la nostra amministrazione è demandata a costruire questo
processo considerando gli interessi “di area” sempre al di sotto degli interessi della Città nel suo
insieme. E certamente in questo non aiuta l’ormai consolidata e demonizzata etichetta del
“bilancino” che forse nasconde la nuda volontà di taluni (inclusa una certa stampa) di lasciare le
cose così come sono per soddisfare oggettivi interessi campanilistici, che contraddicono lo stesso
progetto di fusione.
Va da sé che un progetto di fusione presuppone che nessuno resti indietro e qui c’è un generale
disinteresse per una parte della Città, la stessa che oggi mette in discussione non solo Lei nella
qualità di Sindaco ma lo stesso progetto di Fusione. In alcuni settori, si è vistosamente derogato ai
principi di pari dignità promessi ai cittadini della Città Unica ed è evidente: non ci sono più parole
che possano smentire le circostanze e non permetteremo alla violenta retorica di queste ore di aprire
le porte ad una deriva campanilistica che porterebbe alla distruzione della stessa Città Unica.
Nel merito.
Ambiente: l’area di Corigliano da quando ci siamo noi, causa le numerose crisi rifiuti, la mancanza
di campagne di sensibilizzazione e di un controllo decente sul territorio, ha subito
una diminuzione del 20% di raccolta differenziata, con conseguenti aumento TARI e percentuale di
abbandono: oggi contiamo almeno 40 mini-discariche in giro per Corigliano che rendono l’area
impresentabile. Noi Le abbiamo più volte proposto, fino a nuovo contratto d’appalto, di coinvolgere
il settore ambiente in una massiccia campagna di sensibilizzazione, da condurre insieme alla ditta
appaltatrice, e soprattutto di far rispettare alcuni doveri contrattuali alla stessa ditta che oggi
gestisce il servizio, in ordine allo spazzamento (delle contrade specialmente), alla raccolta
tempestiva di “ogni genere di rifiuto, e nelle più disparate quantità, impropriamente abbandonato su
suolo pubblico o ad uso pubblico” (art 67 CSA) ed in ordine al potenziamento dei centri di raccolta.
Il servizio dato non corrisponde al quantitativo di tasse pagate dai cittadini, è evidente, e noi
abbiamo il dovere di intervenire, anche perché non potrebbe farlo nessun altro. Ci duole constatare
che Lei, nonostante quanto sopra le venisse chiesto da mesi, ha dato cenno di intervento soltanto lo
scorso 7 settembre, con una missiva indirizzata all’ufficio ambiente, dove ebbe a denunciare il
“mancato lavaggio dei cassonetti” e la loro “mancata riparazione”, dimenticando di sollecitare
quanto detto sopra ed evidenziando, appunto, un certo disinteresse. Non si stupisca, dunque, se si
giunge alle richieste formali. Bisogna immediatamente richiamare l’ufficio ambiente e la ditta
appaltatrice alle sue responsabilità, altrimenti l’area di Corigliano continuerà ad essere una landa
desolata in balia degli incivili e della sporcizia.
Manutenzione: tutta Corigliano-Rossano presenta dei grossi disagi sul piano manutentivo, basta
fare un giro nei centri storici o a Schiavonea per rendersene plasticamente conto. Il tutto viene
accentuato nell’area urbana di Corigliano a causa di una carenza enorme di personale dipendente.
Attualmente nel settore “reti e manutenzione” sono in forze 63 dipendenti, cui solo 20 operano
nell’area urbana di Corigliano, fornendo inevitabilmente un servizio pessimo che diventa evidente
giorno dopo giorno e che si misura in segnalazioni non assolte, disagi non comunicati sul sito
ufficiale dell’ente, numero verde in tilt e situazioni di degrado che rimangono tali per settimane (su
questo potremmo fare decine di esempi, documentati). Nell’attesa che il settore manutentivo
acquisisca nuovo personale dipendente, bisogna comunque garantire un servizio dignitoso, anche
attraverso ditte esterne e, soprattutto, bisogna amalgamare il personale attualmente in forze al
comune unico senza permettere al settore di ragionare in un’ottica separatista, altrimenti viene meno
il concetto stesso di Città Unica.
Organizzazione uffici: c’è una delibera consiliare appesa, la cui mancata attuazione sta arrecando
forti disagi all’utenza in particolar modo dell’area tecnica. Riportiamo integralmente il testo di una
delle richieste che gli scriventi (con l’aggiunta del Consigliere Frasca e del Consigliere De
Gaetano), dopo un anno di sollecitazioni informali, rivolgevano a Lei, agli assessori di riferimento
ed ai dirigenti ben 3 mesi fa: “riteniamo non più procrastinabile il completamento del processo di
unificazione e riallocazione degli uffici, in particolare dell’area tecnica, così come stabilito
dall’amministrazione comunale. L’attuale assetto, che vede di fatto divisa in 3 parti l’area tecnica, a
sua volta tripartita fra palazzo Ghiacciaia, ex Mattatoio ed ex Tribunale, non risponde all’indirizzo
politico dato. Questo genera un grande disagio all’utenza e negli stessi operatori, vista anche la
mancata formalizzazione dello “sportello al cittadino” previsto per Palazzo Garopoli: elemento
fondamentale per il disbrigo pratiche e per avvicinare, quanto più possibile, le istituzioni ai
cittadini”. Da allora, il nulla. Ed è così da più di un anno. Bisogna metterci mano ed assolvere alla
volontà espressa e positivizzata in delibera dal Consiglio comunale.
Equità Fiscale: il lavoro del settore finanziario è stato lodevole, abbiamo approvato il nuovo
regolamento generale delle entrate, il regolamento IMU, l’addizionale comunale IRPEF, il
regolamento per il servizio idrico integrato, la nuova imposta di soggiorno ed il regolamento unico
sul canone patrimoniale. Adesso manca una cosa, la più importante e tutta politica: bisogna chiedere
formalmente la revisione delle rendite catastali considerando Corigliano-Rossano per quello che è,
un’unica grande Città. Bisogna superare i tentennamenti della maggioranza ed andare spediti. Oggi
l’area urbana di Corigliano paga di più in termini di TARI (per via dei due diversi capitolati) e di
IMU (per quanto detto sopra) contribuendo, di fatto, in misura nettamente maggiore al bilancio
comunale, pur ricevendo meno in termini di servizi: bisogna porre rimedio ed in fretta, senza
indugio, ad una condizione che sta logorando la fiducia dei cittadini coriglianesi nella Città Unica.
Polizia Municipale: dopo aver deciso di rivedere il corpo di polizia municipale,
con fretta e senza aver approntato una nuova e più efficiente organizzazione, oggi ci troviamo un
settore importantissimo della pubblica amministrazione nel caos: diviso e disorganizzato. Anche
questo settore presenta un’asimmetria di personale consistente, sbilanciata nell’au Rossano, con gli
stessi ed identici problemi di amalgama del settore manutentivo, addirittura peggiori nonché noti a
tutti. Oggi la polizia municipale non riesce a garantire un servizio decente e la vergogna degli
ambulanti abusivi al palmeto e della sosta selvaggia cui è stata ostaggio la marina di Schiavonea
nella appena conclusa stagione estiva, ne sono la prova.
Schiavonea: a proposito di stagione estiva, ci preme aprire un capitolo interamente dedicato ad una
delle capitali turistiche della Costa Jonica che per fortuna si trova nel perimetro di
Corigliano-Rossano, ossia Schiavonea. Il nostro gruppo ha da sempre dimostrato una grande
sensibilità per quella che potremmo definire senza dubbio di smentita l’area con più potenzialità di
crescita dell’intera Città Unica. Abbiamo chiesto un intervento di manutenzione straordinaria per il
Quadrato compagna e per il “water front” (lungomare Fabrizio), nonché di ripristinare livelli di
ordinaria manutenzione in termini di pulizia del verde, della spiaggia, del lungomare e contrastare
quanto più possibile il fenomeno dell’abbandono (trattato prima) che a Schiavonea ha raggiuto
livelli inaccettabili. Le abbiamo anche proposto soluzioni per la sosta selvaggia e la dimensione
degli ambulanti, che vedessero il coinvolgimento della dimensione privata a supporto dell’agire
pubblico. Da Lei abbiamo ricevuto diverse rassicurazioni salvo poi far cadere tutto nel vuoto e tutti
sappiamo com’è andata a finire. Una grande delusione, per i cittadini e migliaia di turisti. Non
proprio una “Città normale”.
L’Amministrazione comunale ponga Schiavonea tra le sue priorità già da adesso.
Sanità: in assoluto il punto più importante. Noi abbiamo detto più volte in campagna elettorale che
alla Governance sanitaria avremmo chiesto ufficialmente di accelerare il processo di
riorganizzazione dei reparti così da caratterizzare i nostri due presidi “per poli” (medico e
chirurgico), dare loro una dignità ed efficientare l’offerta sanitaria cittadina. Se, a distanza di più di
due anni, non abbiamo ancora fatto nulla è arrivato il momento di dire la verità ai cittadini: una
parte della maggioranza ci ha ripensato ed è inaccettabile. Sappiamo che ci sono componenti della
maggioranza che osteggiano quest’idea perché persuasi da un’altra: quella che porta alla chiusura
dell’ospedale di Corigliano perché ritenuto superfluo. Non sappiamo se Lei la pensa allo stesso
modo, a noi ha più volte riferito il contrario, ma constatiamo nell’ultimo periodo un inaccettabile
silenzio suo e della maggioranza ogni qual volta si presentano problemi riguardanti l‘ospedale
Compagna. Per esempio quando in piena Pandemia la dirigenza sanitaria ha chiuso il Pronto
Soccorso di Corigliano, senza darne informazione ai cittadini. O quando una situazione identica è
accaduta proprio qualche giorno fa ed anche in quell’occasione, Lei, ha preferito il silenzio. Lo
stesso silenzio che ha avuto quando in piena emergenza covid l’intera comunità medica e persino il
Presidente dell’ordine dei medici (nel corso di un Consiglio comunale) suggerivano di ovviare al
problema della commistione dei reparti (polo covid situato in concomitanza con reparti molto
delicati come nefrologia e oncologia) spostando i reparti ordinari nel plesso ospedaliero di
Corigliano o viceversa, ad una manciata di km di distanza e comunque sempre nella Città Unica:
una scelta di buon senso che Lei ha accolto, ancora una volta, con un silenzio imbarazzante e alla
quale non ha dato nessun seguito nelle interlocuzioni avute con la governance sanitaria.
Siamo stanchi: l’ospedale Compagna ed il diritto alla salute non sono elementi negoziabili.
Questi appena elencati sono solo alcuni dei punti sui quali vogliamo si consumino le nostre
interlocuzioni da qui ai prossimi giorni. Non vogliamo dilungarci ulteriormente, ci preme soltanto
porre fine alle strumentalizzazioni, fare chiarezza e rendere edotto il Popolo di Corigliano-Rossano
circa le motivazioni della crisi.
Noi non rifuggiamo dal confronto, la aspettiamo sul terreno della verità e del rispetto, del
dialogo e della conciliazione. A meno che lei non abbia già fatto la Sua scelta, ossia quella di crearsi
una nuova maggioranza, con elementi meno “rognosi” e facilmente accontentabili. In quel caso, le
auguriamo un sincero in bocca a lupo. Noi staremo dall’altra parte.
CORIGLIANO-ROSSANO DOMANI