Non solo messi comunali, 17 a Rossano e 4 a Corigliano. Ci sarebbe ben altro, e di più importante, alla base della “rottura” sancita in seno all’Amministrazione comunale di Corigliano-Rossano,
sancita con l’azzeramento della giunta da parte del sindaco Flavio Stasi e alla cui decisione ha fatto seguito un comunicato dai toni duri a firma del gruppo consiliare Corigliano Rossano Domani, che esprime, tra l’altro, lo stesso ex vicesindaco Malavolta.
Quello che i consiglieri Salimbeni (in foto), Gammetta e Cassano, nonché il loro collega De Gaetano, rivendicano è la giusta attenzione all’area urbana di Corigliano, oggi perlopiù sporca, bistrattata, con numerose emergenze dal punto di vista manutentivo che afferiscono le arterie stradali, la cura del verde pubblico e via discorrendo, ossia tutte questioni che incidono direttamente sulla qualità della vita dei cittadini. Dunque, non una lotta di potere, ma una situazione ormai non più accettabile dopo oltre due anni di amministrazione.
In una missiva inviata al primo cittadino qualche giorno fa, infatti, da parte dello stesso gruppo consiliare, si fa presente l’assoluta disparità di trattamento, in materia di operai impiegati nel settore manutentivo comunale, tra le due aree urbane della città: a Rossano ben 46, a Corigliano solo 20, meno della metà. Eppure i disagi esistono a iosa in questa parte del territorio, come peraltro documentato quotidianamente da segnalazioni dei cittadini via social, articoli di stampa e servizi televisivi di denuncia.
Tra l’altro, la manutenzione, così come l’ambiente, è delega tuttora in mano allo stesso sindaco, accusato di essere troppo “accentratore”. Senza dimenticare, poi, le presenze autoreferenziali e poco inclini al dialogo e al confronto di taluni ex assessori, che hanno aumentato il distacco tra amministratori e comunità.
Fabio Pistoia