di MARIO GALLINA
Di base non sono contro McDonald’s, è una delle imitazioni “Made in USA“ che noi italiani amiamo metterci in casa, come la zucca di Halloween che con noi non ci “azzucca” proprio nulla ma ci fa sembrare più “mericani” e questo ci gratifica perché ci fa sentire più grandi, internazionali e molto cowboy/country.
E fin qua lo capiamo, ma da qui a misurare il grado di sviluppo che un territorio raggiunge dalla presenza dell’hamburger in fast food, beh qui dobbiamo frenare e scendere dallo Sherman, per i più giovani, dal carro armato e mettere le cose al loro posto!
Questo, signori miei, si chiama consumismo non progresso, questo tipo di cibo nasce dove nasce perché lì la gente non ha tempo da perdere per sedersi a pranzo e gustare un primo, un secondo e frutta, là signori miei, anche se non sei in fabbrica, bisogna trottare, si mangia la sera e McDonald’s propose una catena di prodotti standards veloci che rispondono all’economicità ed alla velocità di quella società: in una parola risposta perfetta ad un’economia consumista!
Per cui si diano pace tutti coloro che attribuiscono la presenza del noto fast food alla crescita del territorio dovuta alla fusione e lo considerano un segno del progresso, è il caso di ricordare che la civiltà di un popolo la si misura dalla qualità delle scuole, ospedali e carceri, non dalla velocità con cui ti servono un panino imbottito!
E qui è meglio stendere non un velo ma un bel sudario!