Cos’altro è la Storia se non un insieme di storie (personali, familiari, professionali, politiche, culturali)? E cosa rende “grande” una comunità – distinguendola da un’orda in preda agli istinti – se non l’incontro, il confronto, la conoscenza e/o la riscoperta di storie di vita vissuta, indelebili alla fugacità del tempo e al rischio di un’immemore esistenza?
È senz’altro una storia di bellezza, esteriore ma soprattutto interiore, nonché di cortesia, gentilezza e professionalità, quella che appartiene ad un volto e ad un nome noto alla popolazione dell’ormai ex comune di Corigliano Calabro, una storia che alberga nei singoli come nelle famiglie che hanno accompagnato la nascita e l’evoluzione della cosiddetta “Stazione” ausonica. Ci riferiamo alla signora Rosaria Ricioppo, purtroppo scomparsa lo scorso anno, ai più nota come la “Signora Mauro” in virtù del negozio di corredo, tessuti e abbigliamento che portava il cognome del marito della stessa.
Una donna distinta e solare che insieme al suo consorte ha dato vita ad una delle prime attività commerciali sorte negli anni Settanta, allorquando lo Scalo coriglianese iniziava a prendere forma. I signori Mauro, novelli sposi e figli di commercianti, provenienti da due comuni arbereshe limitrofi, scelsero Corigliano come meta per gli affari e aprirono un piccolo ma accogliente negozio su via Nazionale, per poi aprirne uno più grande nel 1985, nel quale venne introdotto anche l’abbigliamento.
Una coppia stimata e rispettata che, col quotidiano impegno lavorativo, si è fatta apprezzare nella comunità, infondendo fiducia tale da “resistere”, con la propria attività, ben 55 anni. La “Signora Mauro”, col suo modo di fare affabile, è divenuta nel tempo una sorta di “istituzione” nella e per la comunità residente in Corigliano Scalo, e non solo.
Lunedì prossimo, 23 agosto, nella ricorrenza del primo anniversario dalla scomparsa, la “Signora Mauro” verrà ricordata con una santa messa in suffragio. Nel suo consorte, nella sua dolce figlia Maria Carmela, nei suoi familiari e nei suoi affetti più cari, la figura e l’opera di questa donna è vivida e forte, come tangibile e prezioso è stato il suo cammino nella città che, accogliendola, ne ha ricevuto in dono qualità umane oggi sempre più rare. Storie di laboriosità e semplicità, giammai scalfite dagli eventi, bensì divenute patrimonio di sensazioni ed emozioni trasportate dalla memoria e, soprattutto, rese imperiture dalla forza del cuore.
Fabio Pistoia