Ipoteticamente tratto da una pagina informativa sul web
“Corigliano – Frazione del comune di Corigliano Rossano popolata da una nutrita schiera di autoctoni folkloristici.
Si contraddistingue perché:
– Alcuni soggetti non sanno quando mettere una H davanti alle vocali, non sanno coniugare i verbi, figuriamoci i congiuntivi… ma sono esperti di Covid, di vaccini, di terapie alternative. La maggior parte cita autorevoli studi di esimi scienziati contro i vaccini – e vi ci vedo proprio a leggerli gli articoli tratti dalle riviste scientifiche internazionali come se fosse l’album delle figurine!
– Alcuni altri soggetti disquisiscono di politica, dell’arte di saper governare; in questo caso il contenitore sociale è molto più ampio, perché tra questi si inseriscono quelli che ne parlano pur avendo avuto per anni le mani in pasta (dimenticando di non aver fatto nulla quando potevano) e quelli che fino a qualche tempo fa non sapevano neanche cosa fosse la politica (ma si sono svegliati una mattina illuminati dallo spirito di De Gasperi, Berlinguer e Almirante – ne ho citati 3 trasversalmente così che nessuno se la possa prendere)
– i soggetti della beneficenza: riunioni, foto in bella posa, tagli di torte e di nastri… tutto sotto l’egida della solidarietà per i bambini, per le donne, per i poveri, per i bisognosi, per i senza fissa dimora, per l’abbandono scolastico, per la promozione del territorio e bla bla bla. E poi tutto si riduce a comunicati stampa e proclami sui social… ma nella sostanza… puff!
– le vestali, ovvero quelli che si ritengono custodi sacri della cultura e loro principali promotori. Peccato che sotto il termine “cultura” venga incluso un mero servizio, seppur lodevole, di auto referenzialità dimenticando che la cultura dovrebbe “arricchire lo spirito e contribuire a sviluppare le facoltà individuali, specialmente la capacità di giudizio” di chi tali doti purtroppo non le ha. Sarebbe bello (APPELLO ALLE ISTITUZIONI E ALLA SOCIETÀ CIVILE) vedere che si realizzano iniziative a carattere culturale dove anziché declamazione di versi tra persone che già le poesie le conoscono, si dedicasse un po’ di attenzione a chi purtroppo, per necessità o per mancanza, non ha modo di crearsi autonomamente un bagaglio culturale necessario, quanto meno, per imparare a non sparare cavolate.
Ohi Co’… ma ppi piacir!