Carissimi,
in occasione della ricorrenza dell’assunzione di Maria al cielo, in anima e corpo, voglio fare gli auguri a voi tutti per queste ferie estive che in qualche modo ci restituiscono un po’ di quella normalità a cui per tanti mesi abbiamo dovuto rinunciare a causa della pandemia tuttora in corso.
L’emergenza non è ancora finita e proprio per questo noi tutti siamo chiamati a comportamenti responsabili, in linea con le disposizioni imposte dal governo.
La voglia di divertirsi lasciando alle spalle lo spauracchio del virus che ci tiene sotto scacco da quasi due anni è tanta è vero, ma non bisogna mai abbassare la guardia affinchè non si debba ritornare di nuovo a misure restrittive pesanti.
Detto ciò, voglio ricordare a tutti che il Signore non va in vacanza e nemmeno noi sacerdoti, le chiese restano aperte per le normali funzioni e chiunque può e deve rendere grazie a Dio ogni volta che può, ascoltando la parola del Vangelo ed operando in umiltà e cristianità.
Il caldo opprimente di queste ultime settimane è stato davvero eccezionale e pericoloso per tutti, soprattutto per una categoria di povere anime che ogni giorno sono costrette ad umiliare se stesse sulla strada, mercificando il loro corpo e la loro dignità.
L’ho detto spesso e lo ribadisco anche questa volta: io sono un umile parroco di campagna è vero, probabilmente non dovrei occuparmi di queste cose ma proprio perché sono chiamato ad operare in carità cristiana, non posso e non voglio girarmi dall’altra parte di fronte a certe situazioni.
C’è un passo del Vangelo che ci ricorda di come il pastore sia chiamato a lasciare le novantanove pecore del gregge per andare incontro a quella perduta.
Io sono un pastore e nel mio piccolo devo andare incontro alle “pecorelle” sperdute. Non posso certo salvarle ma operare un piccolo gesto di solidarietà sì, affinchè anche loro abbiano la certezza della presenza di Dio nella loro vita.
Ed è per questo che anche quest’anno porterò loro la mia benedizione e la parola del Signora, un piccolo Vangelo, unitamente ad un sacchetto contenente un panino e una bottiglia d’acqua, sperando che questo gesto arrivi alle orecchie delle istituzioni per poter fronteggiare una piaga sempre più dilagante, senza pretesa alcuna da parte mia di volermi sostituire in qualche modo all’operato encomiabile delle nostre forze dell’ordine che già conoscono il mio modo di operare.
Anzi, colgo l’occasione per ringraziare in maniera indistinta tutti i corpi militari che ogni giorno lottano per la nostra sicurezza.
Voglio inoltre ricordare che alla fine di questo periodo estivo, tornerò ad occuparmi dei problemi territoriali che affliggono la mia comunità, primo fra tutti il controverso fiume Crati.
Convocherò nuovamente tutte le istituzioni per riaccendere il faro sulle ormai note vicende legate alle varie esondazioni, sperando di riuscire in qualche modo ad elaborare strategie sinergiche e soluzioni definitive tutti insieme.
A settembre inviterò Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Maurizio ALOIESE, nuovo arcivescovo di Rossano-Cariati che avrà quindi modo di conoscere la comunità da me amministrata.
In attesa di riprendere i normali orari di celebrazioni eucaristiche, voglio ringraziare tutti i lidi locali in cui mi è stato concesso di celebrare messa, accogliendo con entusiasmo la presenza del Signore Gesù.
Affido me e voi alla protezione della Madre celeste, augurandovi una buona festa dell’Assunzione.
Don Cosimo Galizia