L’indagine aveva riguardato le macchinette elettroniche per il gioco d’azzardo presenti nei loro bar ed esercizi commerciali.
Accusati d’associazione a delinquere finalizzata a truffare lo Stato e a commettere altri reati, sono stati tutti prosciolti con le formule «perché il fatto non sussiste» e «perché il fatto non è previsto come reato».
Si tratta di ben 23 imprenditori e commercianti di Corigliano-Rossano e non solo.
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