“Più che ‘l dolor, poté ‘l digiuno”. Così, nel colloquio tra il sommo Dante e il conte Ugolino, si parla della ‘fame’, nel XXXIII canto dell’Inferno. La necessità del cibo e, come ogni aspetto della vita, provvidenza o maleficio a seconda del consumo che ciascheduno ne fa.
Rischio di digiuno che non si corre, nel modo più assoluto, in un luogo deputato al gusto e al cibo di pregio che sorge nell’area urbana di Corigliano della terza città della Calabria, e precisamente lungo la centralissima via Nazionale. Un luogo dove il cibo abbonda ma che, soprattutto, spicca per alta qualità.
Il suo nome è “Eat Rock”, e mai scelta fu più felice perché racchiude al meglio l’essenza di un’agorà dei sensi che sarebbe improprio definire in modo circoscritto. Sono trascorsi solo pochi anni dal suo esordio in loco, eppur sembra molto di più perché, grazie all’autorevolezza che lo contraddistingue, è divenuto un punto di riferimento naturale per avventori della ricercatezza e del divertimento al contempo.
Il merito va ascritto al “deus ex machina” di tale scrigno situato nel cuore della città: Francesco Aversente. Cosa dire su una persona generosa, altruista, leale e prodiga di consigli e a dir poco ricca di contenuti culturali in campo artistico-musicale (e non solo)? Imprenditore illuminato come il suo grande e indimenticabile Papà, nonché come i fratelli Alfonso e Giovanni e la sorella Anna, Francesco è riuscito a vincere una scommessa che definire ardua è una bazzecola: coniugare alimentazione raffinata ed elevata cura della preparazione, dai panini per tutti i gusti ad una carne delicata e che infonde supreme sensazioni, con una scenografia che “parla” di storia della musica a livello internazionale.
Si mangia e si beve tra memorabilia e articoli di ingente valore, da qualsiasi punto di vista, che tutti i collezionisti ed esperti del campo, a livello regionale e nazionale, ci invidiano. I Doors, i Beatles (che Francesco è stato capace di far rivivere ulteriormente con un suggestivo concerto sul tetto conforme alla versione originale) e chi più ne ha più ne metta. L’“Eat Rock” è una meta immancabile per quanti, del posto o da ogni dove, intendono stare in compagnia pur essendo anche fisicamente soli, poiché l’elemento di conforto, ricordo, entusiasmo è dato da tutto ciò di cui si è avvolti.
Francesco Aversente, guida straordinaria e cordiale in quest’autentico viaggio emozionale, è accompagnato dalla presenza, discreta quanto competente e preziosa, della signora Adelaide, come di uno staff, giovane e qualificato, che dà in modo completo concretezza al concetto di spirito di squadra. Una professionalità, questa di Francesco Aversente e della prestigiosa realtà che è stato capace di creare dal nulla, alla quale auguriamo numerose altre soddisfazioni, perché brillante figlio della contemporaneità nonché della storia costituita dalla sua illustre famiglia.
Fabio Pistoia