di Fabio Pistoia
“Ogni mattina, nel luogo in cui vivo, il profumo già delle rose coi gelsomini per me sono il linguaggio dell’esistenza.
Ringrazio ogni giorno questo tipo di esperienza perché effettivamente la natura ancora oggi con tutte le schifezze che ci stanno annullando è rimasta intatta nella sacralità. È l’unica realtà, oggi, che ti fa risentire (come fossimo nel primordiale) la bellezza dell’esistenza”.
Quanti di noi, pur se in punta di piedi, si ritrovano concordi con tale pensiero, delicato quanto profondo, di quell’incommensurabile poeta che è stato Franco Battiato, di recente scomparso? Sicuramente in molti, e ciascheduno porta nel suo cuore un luogo nel quale rivive analoghe sensazioni di purezza e pace interiore.
Chi scrive ne ha diversi: dai ricordi tra le alture della Sila ad altri intimamente legati all’infanzia e agli affetti familiari. Poi ve n’è uno, che sorge a Corigliano, laddove le intemperie del clima e dell’animo non sono riusciti a scalfirne l’unicità.
Era il Maggio del 2010, mese che anche quest’anno volge al termine e ogni volta porta con sé una gradevole sensazione di delicatezza, preludio all’estate che verrà. Maggio mese Mariano, delle rose e degli altri fiori che sbocciano, ravvivando con i loro colori vite segnate dai grigiori delle abitudini e dei torpori autunnali. Fu proprio allora che nasceva “Il Mulino”, un nome che è già tutto un programma, frutto di una felice intuizione di quel “vulcano” di idee che è stato il Commendatore Giorgio Aversente.
Undici anni sono trascorsi da allora. In realtà, quel “sogno” di valorizzare un lembo di campagna era già da tempo insito nell’animo del suo Fondatore e risultato di tanto lavoro. Nitido il ricordo di quando fu lo stesso Commendatore, alle prime luci di un mattino, a portarmi, ben prima di quell’avvenimento, in contrada Santa Domenica, luogo incastonato in città ma dalla dimensione eterea, per illustrarmi cosa aveva in serbo per quel posto: mostrare a tutti la Bellezza.
Orgoglio ed emozione. Questo ricordo nel suo volto, nelle sue parole, nelle sue particolareggiate descrizioni. Idee poi tramutate in tangibile realtà, con quell’autentico Eden che oggi “Il Mulino” è, nel pieno rispetto dei luoghi immersi nel verde, della natura incontaminata, dell’alta qualità degli alimenti prodotti, vero esempio di “Km 0”. Agriturismo, ristorante, spaccio aziendale: tutto ha il sapore dell’integrità, della salubrità, dell’essenza che assume il pregio della ricercatezza.
Una Villa Comunale senza esserlo, una Fattoria Didattica in luogo di quelle che non ci sono, un Giardino ed Orto Botanico senza pari: tutto questo ha creato Giorgio Aversente in tale luogo, fornendo attrattive turistiche, culturali e ricreative, finanche ai bambini, e sopperendo così alle clamorose e gravi assenze delle istituzioni, incapaci negli anni di fare neppure un minimo di tutto ciò per la collettività. Precursore dei tempi anche da altri punti di vista, come nella reale integrazione dei cittadini stranieri, fornendo opportunità occupazionali per tutti, senza distinzione di etnia alcuna, ma solo affidando fiducia e chiedendo serietà e rispetto. Valori innati nei figli del Commendatore – Giovanni, Francesco, Anna e Alfonso –, degni eredi di un’illustre storia che non conosce confini.
Oggi, l’Avvocato Anna Aversente porta avanti ne “Il Mulino”, con identica passione, quelle idee, quel progetto di un Paradiso terrestre a due passi dall’umanità del quotidiano. Lo fa con la competenza e la professionalità che tutti le riconoscono, col desiderio di dare sempre il massimo, con impegno ma soprattutto umiltà, anch’essa virtù tramandata e divulgata, circondata da un più che qualificato staff di collaboratori. I suoi occhi “parlano” la generosa lingua che fu del Padre.
Undici anni, dunque, e chissà quanti ancora ne verranno. Si dice che il tempo tutto cancella. Non sempre è vero. V’è un venticello gradevole che resiste ad ogni avversità e allo scorrere del calendario. Ognuno lo avvertirà sedendosi o passeggiando in quel luogo, elegante e semplice al contempo. È la magia dei profumi dei fiori e degli agrumi di Giorgio Aversente, sensazione che alberga nei cuori e non conosce stagioni.
Fabio Pistoia