La storia di Concetta ha gettato nello sconforto non solo i suoi familiari ma l’intera Comunità di Corigliano Rossano. E’ la storia di una madre che, con coraggio, ha lottato per “dare alla luce” la sua bambina, ma ha dovuto cedere agli effetti devastanti del Covid-19 sui suoi polmoni.
Il dolore nel dolore, la neomamma non ha mai potuto vedere la bimba che è nata pochi minuti prima del trasferimento della donna in terapia intensiva. Quando muore una giovane mamma, è come se improvvisamente scende la notte. Povere parole umane! Che cosa possano mai significare di fronte alla tragica realtà del tuo corpo senza vita, al di là di una condoglianza, al di là di un’espressione cordiale d’impotente compassione? Siamo tutti impotenti, credenti e non credenti. Impotenti davanti alla morte, ma possiamo essere potenti nella solidarietà, con un pensiero e la vicinanza a tuo marito e alla piccola che non avrà mai la fortuna di pronunciare, davanti a te, la parola più bella al mondo: “Mamma!” Quando muore una mamma il mondo diventa davvero brutto, e non basta pensare agli angeli, quando muore una mamma fa male davvero. L’unica risorsa che abbiamo per provare a ricostruire il futuro e superare momenti bui, sconforto, rabbia e lacrime, è l’amore. Possiamo anche aggiungere le lecite domande: dove era Dio in quel momento di dolore nel quale sei passata dalla salute alla malattia e dopo dalla vita alla vita eterna? Cara Concetta, sono convinto che anche Dio, oggi, sta piangendo con tutti noi per questo. Concetta oggi più che mai, sono convinto, che l’amore non sta in una tomba, ha passi di vento. Proteggi il tuo sposo, la tua splendida creatura ed i tuoi cari. Tu hai amato e tanto. Aiutaci a vivere questo tuo testamento profondamente umano, profondamente spirituale.
francesco caputo