Quando nel 1999 si conobbe il nome del nuovo primario del reparto di chirurgia, che ha visto alternarsi medici illustri della caratura di un Di Cianni, di uno Schettini, di un De Santis, di un Gigli e di un Tocci, nell’ambiente ospedaliero locale si andò alla ricerca di notizie riguardante la sua carriera, che fu subito rassicurante, in quanto rivelava in Mario Guarasci un’esperienza professionale di tutto rispetto,
sia come specializzazioni (Chirurgia generale e Chirurgia Vascolare con relative idoneità a primario) che come incarichi svolti presso gli ospedali di Paola e di Cosenza (come assistente chirurgo prima e come aiuto in seguito). Sin dal suo insediamento dimostrò grandi capacità nel campo di sua pertinenza, ma sorprese tutti i suoi collaboratori per le sue qualità umane, allacciando ben presto stretti legami di amichevole cooperazione con il personale medico e infermieristico.
In breve tempo anche l’utenza ebbe modo di apprezzare le sue doti di persona preparata e disponibile. Per noi medici di famiglia rappresentò un riferimento fermo e sicuro, da consigliare con fiducia ai nostri pazienti, onde evitare viaggi della speranza, con tutti i problemi e le incognite (a parte i sacrifici economici) che questi comportano sulle spalle delle famiglie. La sua attività di chirurgo, in qualità di primario del locale presidio ospedaliero (svolta dal 1999 al 2016, anno del suo pensionamento), è un fulgido esempio di dedizione agli altri e alla loro sofferenza, nel momento in cui le persone vengono a trovarsi, spesso all’improvviso e impreparati, in uno stato di bisogno e di estrema difficoltà. Il carattere benevolo, cordiale e quindi rassicurante di Mario Guarasci era un appiglio alla speranza e al coraggio per chi doveva affrontare il calvario di un intervento, dal più semplice al più complesso, sempre fonte di ansia e di incognite per chi lo subisce. Alla luce di quanto detto, non desta meraviglia che si sia voluto dedicare alla sua memoria, ad un anno dalla sua inaspettata e prematura scomparsa, una targa, collocata nei pressi della Cappella ” San Giuseppe Moscati”, all’interno dell’ospedale di Corigliano, svelata nella mattinata del 26 aprile, dopo una significativa cerimonia, officiata da don Santo Aquilino, e alla quale hanno partecipato colleghi e personale di ogni reparto, alla presenza della vedova del compianto Mario Guarasci, la signora Aurora, e del figlio Dario. Si è voluto così rendere omaggio a un uomo giusto, con un segno tangibile che dimostra ulteriormente come egli resterà perennemente vivo nel cuore di chi ha avuto l’onore e il piacere di conoscerlo.
Carlo Caruso