Non bastava la pandemia che da oltre 1 anno ci sta creando notevoli disagi (economici e psicologici), non bastano gli innumerevoli disservizi che questa amministrazione comunale sta provocando in modo sistematico ai cittadini (non entro nel dettaglio per non “sparare sulla croce rossa”), ora ci si mette pure l’ufficio TA.RI. che manda richieste di sollecito di pagamento riguardanti tributi del 2017.
Diamo qualche dettaglio della vicenda: stamattina mi veniva recapitata una raccomandata da parte dell’ufficio tributi rifiuti del Comune di Corigliano Rossano sollecitandomi un pagamento di 12,00 € per l’anno 2017. Nella raccomandata mi si diceva che a fronte di un pagamento di 718,00 €, il sottoscritto aveva pagato “appena” 712,00 € e pertanto risulta debitore di sei euro, diventate 12,00 € per il costo della raccomandata effettuata. Ovviamente sembrandomi strano che io non abbia pagato una percentuale così irrisoria sul totale dovuto, prendo la lettera recapitatami a suo tempo dal Comune e noto con mia sorpresa che mi era stato chiesto (con i relativi conteggi allegati) l’importo di 712,00 € da me pagato regolarmente tramite i bollettini allegati dallo stesso Comune. Quindi prima il Comune chiede il pagamento di una certa cifra allegando i relativi bollettini per poi, a distanza di anni, richiederti una piccola differenza (senza tra l’altro allegare alcun calcolo per giustificarne la richiesta) aggiungendoti anche il costo della raccomandata? In tempi democratici mi aspettavo al limite che tale irrisorio importo mi venisse addebitato sulla bolletta TA.RI. successiva con tanto di calcoli e spiegazioni per il dovuto, ma questo modo di fare calpesta le normali norme di buonsenso visto che trovo assurdo il pagamento di una raccomandata per un errore non commesso da me.
Di sicuro farò personalmente le mie rimostranze all’ufficio di competenza e chiedendo quantomeno calcoli giustificativi per le differenze che mi chiedono e, nel caso non riceva risposta, farò ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale di Cosenza motivandola come pretesa ingiusta e non fondata su calcoli giustificativi. Voglio sperare che il mio sia un caso isolato, ma se così non fosse si potrebbe anche pensare che sia un tentativo di far cassa a scapito dei cittadini, visto che l’eventuale errore non è stato commesso dai contribuenti.
Altro che terza città della Calabria, questa amministrazione ci fa facendo precipitare in un baratro sempre più profondo e, visto che l’estate è alle porte, ho il timore che il peggio debba ancora venire.