Caro Signor Sindaco, siamo dei genitori e vorremmo essere ascoltati. Siamo genitori stanchi, frustrati, tristi e arrabbiati. Genitori che da un anno vedono i propri figli chiusi in casa, senza hobby, senza socializzare, senza la possibilità di interagire con i coetanei seppur in lontananza, senza poter abbracciare i nonni per non metterli a rischio, senza sport e molti senza scuola.
Comprendiamo il momento storico, comprendiamo il peso della responsabilità che ha sulle spalle, comprendiamo il terrore che ha nel sapere che anche un solo bambino possa ammalarsi… Noi comprendiamo tutto. Ma riflettendoci su, inevitabilmente un pensiero ci assale, chi sta tutelando la salute psichica dei nostri figli?
Ecco, siamo in un uno stato di abbandono totale!
Nessuno chiede come stanno i bambini, come vivono la situazione, nessuno che organizza nulla per loro. La cosa più triste è che nessuno si è mai interrogato su come affrontano le giornate, che man mano diventano settimane, poi mesi ed è passato così più di un anno. Non vogliamo dilungarci sui problemi quotidiani che la DAD ci crea, perché probabilmente se una famiglia vive in montagna e non prende campo, o se non può permettersi di mettersi sulle spalle anche una bolletta per il wifi magari a lei non importa e poi noi vorremmo parlare di qualcosa di più importante, qualcosa di cui non si parla mai.
Molti dei nostri bambini hanno scatenato attacchi di panico. Tremori, tachicardia, sudorazione, bocca secca, paura di morire, paura di ammalarsi sentendo un semplice starnuto di qualcuno al loro fianco.
Molti hanno sviluppato problemi dell’apprendimento. I loro voti sono precipitati, non ce la fanno, non riesco, non possono… Sono frustrati nel vedersi i loro andamento scolastico peggiorato.
Altri hanno il rifiuto di voler tornare a scuola, il terrorismo che si fa è devastante.
Altri implorano di voler rientrare a scuola, perché per loro rappresenta il loro briciolo di normalità.
No, prima che qualcuno lo dica, non ci sentiamo delle dottoresse e dottori, siamo solo dei genitori e come tali i cambiamenti nei nostri figli li notiamo tutti. Molti dei nostri bambini sono seguiti da psicologi e neuropsichiatri, bambini sanissimi devastati da ciò che li circonda. Altri, per fortuna, riescono a colmare le lacune con il doposcuola, quando le restrizioni lo permettono.
Vede, i nostri figli patiscono l’incoscienza degli adulti, l’ignoranza di chi vuol negare, per l’eccesso di zelo (o accanimento) di chi ci governa, soffrono e noi non sappiamo più cosa fare. Non sono bambini che hanno bisogno speciali, quindi la scuola per loro non può fare nulla. Sono bambini che lentamente e inesorabilmente vengono logorati e nessuno di chi avrebbe dovuto tutelarli e aiutarli si è mai preoccupato di loro. Come genitori abbiamo fatto l’impossibile per loro, siamo stati insultati, minacciati, additati e nessuno mai ha preso le nostre parti. Soli a combattere contro chi non riesce a vedere oltre il proprio naso. Adesso basta! Ci aiuti! Organizzi, agisca, si muova! I bambini sono il futuro e voi, tra decreti e ordinanze, lo state di struggendo.