Da qualche giorno, un presunto volontario, di cui non faremo nome, sta attaccando ingiustamente tramite dirette facebook le associazioni di volontariato animalista, volontari sciolti e la consigliera comunale di maggioranza d.ssa Liliana Zangaro.
Intanto è utile evidenziare che la d.ssa Zangaro non è un accalappia-cani, ma una consigliera comunale presidente della commissione ambiente che in particolare per il randagismo stimola soluzioni e il dialogo attivo tra gli attori coinvolti in questo fenomeno.
Il volontario in questione nell’attaccare i volontari animalisti sosteniene che in ogni caso DEVONO intervenire e che “non fanno niente” non tenendo conto che i volontari e le associazioni non sono sovvenzionate da NESSUNO e che non possono trasformarsi in ACCUMULATORI di cani.
Tutto ciò che viene svolto dai volontari è finanziato autonomamente.
Fare VOLONTARIATO non è obbligatorio ma rimesso alla volontà e spontaneità personale di essere da supporto e se si dispone delle risorse necessarie.
In merito agli strumenti per combattere il randagismo ricordiamoci che il chip è OBBLIGATORIO PER LEGGE, rende tracciabile l’animale e quindi, in caso di perdita o abbandono, consente di risalire al proprietario.
Chi considera innaturale la sterilizzazione dovrebbe riflettere sul perché ci ritroviamo così tanti cuccioli per strada.
Sterilizzare una femmina vuol dire evitare cucciolate indesiderate, quindi evitare la nascita media di 6/7 cani ogni calore che poi si andrebbero a moltiplicare a loro volta.
Racconto un aneddoto in particolare.
A dicembre venne segnalato un cane con la parte posteriore paralizzata abbandonato in c.da Chiubbica.
Venne soccorso e portato in canile dove per la prima volta, grazie alla sensibilità del Sindaco Stasi e della consigliera Zangaro, venne adattato appositamente un box per evitare lesioni da trascinamento.
La mia associazione diede la propria disponibilità per trovare una sistemazione adeguata ed è così che grazie alla sinergia tra Ente e volontariato, quel cane disabile, poi chiamato Billo, ha potuto lasciare il canile per un posto migliore e adatto a lui.
Si fanno tanti sforzi per diffondere la “cultura cinofila” ma ancora non si vedono cambiamenti nel modo di concepire i canili.
Quante di queste persone hanno fatto un giro nei canili?
Quante di queste persone sanno quanto è innaturale la condizione di detenzione e quanto ci costa?
Quante persone sanno che agli ingressi devono corrispondere determinate uscite altrimenti si perde l’accreditamento delle strutture?
Chi getta fango lo sa che sono i volontari a far uscire i cani dai canili e a consentire di salvarne altri su strada?
Un’associazione che si propone di perseguire fini nobili non dovrebbe ricorrere mai alla disinformazione, alla violenza verbale e al dito puntato.
Ecco ciò che va combattuta è una mentalità retrograda e ciò che va diffuso è il senso civico e… l’educazione.
Associazione Dammi una Zampa