“Chi sei?”… Basta un click! Un pulsante ti apre ad un mondo infinito di informazioni: il tuo nome, la tua età, dove vivi e con chi, quante lingue parli, se ascolti musica e quale. Qualora dovessi dimenticarti di te, sicuramente internet non lo farà. I tuoi dati e quelli di milioni di persone in tutto il mondo, vengono registrati in ogni secondo trascorso a navigare in rete.
Certo, non metto assolutamente in dubbio che l’avanzare delle tecnologie, dei siti internet e dei social, abbia facilitato di gran lunga la nostra vita, soprattutto nel periodo di pandemia mondiale in cui ci ritroviamo. Insomma, come avremmo fatto se internet non avesse fornito tutti gli strumenti necessari per restare in ogni momento e in qualunque posto connessi col mondo, con i nostri amici e la nostra famiglia? Probabilmente saremmo impazziti. Come ogni cosa, però, anche la rete presenta aspetti negativi, soprattutto sull’uso che si fa di essa.
Sempre più ragazzi iscritti ogni giorno sui social, sempre meno viene il controllo da parte delle famiglie. Si parla di bullismo e cyberbullismo, cioè bullismo in rete. Bambini, adolescenti, e anche se meno frequentemente adulti, denigrati e violentati psicologicamente. Nelle chat, attraverso foto, video, post, accessibili a tutti. Ci si serve di internet per prendersi gioco di qualcuno, per infangare l’identità di una persona, e far sì che essa arrivi quasi a perderla, perché da quel momento, sarà internet a stabilirne una nuova, saranno i giudizi, saranno le parole cattive e gli insulti a definire “chi sei”.
Ma tu, “chi sei” non devi dimenticarlo mai, perché chi si rifugia dietro uno schermo, è debole, si sente tremendamente piccolo rispetto al mondo, ha disperatamente bisogno di attenzioni, e l’unico modo per ottenerle è infangare qualcuno per marcare la propria personalità, che effettivamente risulta poi essere quasi inesistente.
Da anni si cerca di combattere questi fenomeni, in primo luogo nelle scuole. Giovani sensibilizzati, seguiti e formati oggi, saranno adulti maturi e responsabili domani, che contribuiranno a questa lotta. Il 9 febbraio, infatti, studenti di tutto il mondo hanno partecipato alla giornata mondiale della sicurezza in rete.
Il Safer Internet Day è organizzato in Italia dal Safer Internet Centre (SIC) Generazioni Connesse e coordinato dal Ministero dell’Istruzione. Viene celebrato ogni anno attraverso webinar tematici rivolti a docenti e studenti, in collaborazione con l’Unità nazionale eTwinning Indire.
Ha ovviamente aderito e preso parte all’iniziativa anche l’IIS “L. Palma” che, sotto la guida dei docenti referenti del gruppo ePolicy dell’Istituto, ha permesso a noi studenti del triennio e ai professori di seguire attentamente l’evento in diretta streaming svoltosi sul canale Facebook e YouTube del Ministero e di Generazioni Connesse.
È stato un incontro tra giovani ed istituzioni, decisori politici, esperti e influencer e a cui hanno preso parte anche i giovani “attivisti” dello Youth Panel del SIC e del Movimento Giovani per Save the Children. Ad aprire l’evento è stata l’ex Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.
Gli studenti del biennio hanno, invece, preso parte ad una diretta con la Polizia Postale, compartimento di Reggio Calabria. L’incontro, anch’esso particolarmente interessante, ha messo in luce i possibili rischi legati ad un uso scorretto e inconsapevole della rete. In particolare sono stati affrontati i seguenti temi: sexting, hate speech, grooming, dipendenza da internet e gioco online con il duplice scopo di prevenire e sensibilizzare sui reati legati all’utilizzo di internet e delle piattaforme online.