Rendere i più piccoli autonomi nello studio non è facile, visto che molti di loro collegano la didattica a casa, non come un’opportunità di apprendimento, ma come una costrizione che la vita scolastica gli impone. Ecco alcuni consigli per migliorare l’approccio quotidiano all’istruzione.
Il primo giorno di scuola è un momento atteso con grande trepidazione dai piccoli scolari, che vestiti di tutto punto con grembiule e zainetto, non vedono l’ora di precipitarsi in classe al suono della campanella. E come dargli torto? La scuola è un ambiente confortevole e ricco di stimoli che li ospiterà per cinque anni, offrendo loro l’opportunità di imparare tante cose nuove e interagire con i propri coetanei.
È anche vero, però, che dopo i primi due anni, ai piccoli alunni viene richiesto maggiore impegno e concentrazione per favorire il processo di apprendimento, il tutto completato dall’assegnazione dei famosi “compiti a casa” per consolidare quanto appreso tra i banchi di scuola.
Per un genitore gestire in modo sereno questa fase non è sicuramente facile, soprattutto se il proprio figlio si rifiuta categoricamente di studiare dopo aver speso gran parte del proprio tempo libero a scuola.
In questo articolo vi daremo qualche dritta su come aiutare i bambini a sviluppare un approccio allo studio efficace e divertente, che permetta di raggiungere ottimi risultati nel prosieguo della carriera scolastica.
Scegliere un luogo adatto
La prima cosa da fare per incentivare i bambini a studiare a casa è spiegargli con calma e pazienza che l’istruzione è fondamentale, non solo per potenziare le loro abilità cognitive, ma anche per conoscere e comprendere il mondo che li circonda.
Per fare in modo che possano imparare divertendosi, occorre anche scegliere un posto adatto dove svolgere i compiti assegnati a scuola. Anche se in linea di massima si può studiare ovunque, in realtà è fondamentale che il bimbo non venga distratto da televisione, videogiochi e giocattoli vari, altrimenti sarà difficile che se ne stia buono e tranquillo alla sua scrivania.
Pertanto, il luogo scelto per lo studio dovrà permettere al piccolo di raggiungere un buon livello di concentrazione, magari ritagliandogli un angolo apposito dove posizionare i suoi libri, un tavolo abbastanza ampio e una sedia comoda, perché è chiaro che anche il comfort giocherà un ruolo chiave nel giusto approccio all’apprendimento.
Per stimolare la sua curiosità, una buona idea potrebbe essere quella di appendere una cartina geografica al muro o appoggiare un planisfero sulla scrivania, in modo da accendere il suo interesse. Inutile dire che durante le ore riservate ai compiti radio e TV dovranno essere tassativamente spente, altrimenti il piccolo potrebbe distrarsi facilmente e impiegare più tempo a completare le sue attività extrascolastiche.
Se non avete ancora allestito un’area di studio per vostro figlio, vi consigliamo di farvi un giro sul sito https://bimboindaffarato.it/, dove troverete numerosi articoli e accessori che vi permetteranno di organizzare uno spazio ad hoc per il piccolo scolaro.
I tempi giusti
Oltre a scegliere un luogo adatto, occorre anche strutturare il tempo da dedicare allo studio in modo da impedire che il bambino si senta stanco o stressato. In effetti, la pazienza non è una virtù tipica dell’età infantile, quindi è bene fare una pausa tra una lettura e un esercizio di scrittura per non compromettere la capacità di concentrazione dello studente.
A tal proposito, è importante anche concedere al bimbo un momento di riposo prima di iniziare i compiti dopo pranzo, perché se la stanchezza la farà da padrona difficilmente riuscirà a lavorare bene.
Sfruttare la curiosità dei piccoli
Prima il dovere e poi il piace! Quante volte abbiamo sentito questa frase dai nostri genitori? Forse anche troppe, ma sicuramente per un buon motivo. In effetti, fin dai primi anni di vita i bambini sono come delle spugne e apprendono molto velocemente tutto ciò che gli viene insegnato, a prescindere dal luogo deputato all’istruzione.
Pertanto, anche quando devono svolgere i compiti a casa bisogna fare in modo che associno lo studio a qualcosa di divertente e piacevole, e non a una costrizione. Promettere al piccolo che dopo aver terminato tutti i suoi compiti potrà uscire fuori a giocare o guardare il suo cartone preferito è sicuramente uno stimolo in più per incentivarlo a studiare.
A tal proposito, un buon espediente per fargli acquisire le giuste metodologie di studio potrebbe anche essere quello di proporgli qualche attività extrascolastica all’aperto, così che possa convertire gli stimoli provenienti dal mondo esterno in informazioni facilmente memorizzabili e utilizzabili successivamente per riuscire al meglio nei compiti a casa e nelle interrogazioni orali a scuola.