In questi giorni di bufera sulla sanità in Calabria La regione è stata dichiarata “zona rossa” proprio perché, al di là dei numeri del contagio, preoccupa la situazione di una rete sanitaria indebolita dalla chiusura di 18 ospedali, avvenuta 15 anni fa, quando scattarono le procedure del piano di rientro e il commissariamento. Ma quali ospedali da campo!!
Ritengo che sia uno spreco di risorse e di tempo, il problema va risolto immediatamente è Basta solo riaprire i “18” ospedali Calabresi chiusi ingiustamente negli anni scorsi, esempio: Cariati, San Marco ecc. Ma chi dovrebbe provvedere all’eventuale riapertura?
Dopo le dimissioni del generale Saverio Cotticelli e le rinunce di Giuseppe Zuccatelli ed Eugenio Gaudio non c’è un commissario. Si parla di posti letto e di strumenti per le terapie intensive utilissimi per curare i pazienti affetti da SARS2-COVID19 ma non si sente parlare di reclutamento di personale medico sanitario cioè medici, infermieri, operatori socio sanitari, mi chiedo ci sono i bandi? Io non gli ho visti, ci sono i bandi per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale per il personale medico che dovrà curare pazienti affetti da COVID19.
Cosa succede se si ammalano i medici? La domanda in questo caso nasce spontanea e in molti se lo stanno già chiedendo, se si ammalano i pochi medici presenti in Calabria, chi fronteggerà l’emergenza che ancora deve mostrare il suo picco? Tanti punti di domande che restano non risposte. Ci vuole più informazioni e tanta voglia di fare oltre che al buon senso, sottinteso l’intelligenza.
Formuliamo gli auguri di buon lavoro Emergency e la Protezione Civile regionale. I quali collaborano per vincere questa guerra sanitaria.
Domenico Chiarelli