Cominciamo quindi a non chiamarlo più “Commissario per la Sanità della Regione Calabria per il rientro dal debito “, perché è già da qui che s’incontra la prima nota stridente con il sentir coniugare in un unico concetto “debito e sanità” tra loro antitetici, a meno che non si affermi che “l’offerta di Sanità fatta finora verso i calabresi presenta un forte debito!“.
Pare sia notizia degli ultimi minuti il coinvolgimento del leader di Emergency in questa avventura, perché certo di un’avventura si tratta!
Si vocifica anche di un eventuale coincarico con Zuccatelli che personalmente vedrei molto negativamente e non tanto per le gravi affermazioni e per le successive pezze peggiori dei buchi raffazzonate da questo tomo, ma per il concetto e la formazione mentale che questo burocrate/funzionario ha assunto ormai da tempo nei confronti della sanità calabrese: il rientro dal debito! Atteggiamento che ha dimostrato nei fatti col suo operare nei nostri territori, con esiti che hanno fatto strame nei nostri ospedali di servizi e personale a più non posso.
Quest’approccio mentale ed operativo andrebbe sicuramente in conflitto con quanto invece oggi la Calabria ed i calabresi abbisognano: una sanità decorosa ed efficiente calibrata sui bisogni dei malati e della loro necessità di ricerca della salute e non sui libri mastri di una sterile contabilità, che pure dovrà esserci ma come supporto e non come prioritario obiettivo.
Penso che Strada debba essere lasciato libero di pensare e ricostruire l’ossatura di un sistema sanitario che oggi è a zero, senza vincoli di alcun tipo, figuriamoci poi se oltre alle problematiche che dovrebbe affrontare ci fosse anche quelle di mediare con le amenità del dottor Zuccatelli!
A Gino Strada noi chiediamo di mettere in campo un suo progetto, una sua architettura di sanità a dimensione umana che lui come medico ed organizzatore di ospedali in scenari di guerra ed emergenziali sa fare, in fondo in questa terra presto si renderà conto che la guerra alla salute non è mai finita!
Speriamo di potergli dare al più presto il benvenuto tra noi, che sicuramente non staremo passivamente a guardare ma vorremo essere vigili e presenti sostenitori del suo lavoro!
Mario Gallina