Come oramai noto, dopo un tira e molla durato ore con le Regioni, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm che introduce misure anti-Covid a partire da lunedì 26 ottobre e fino al prossimo 24 novembre. Il Governo ha attivato il piano per l’esenzione e la cancellazione della seconda rata Imu 2020 per alcune tipologie di categorie produttive.
La cancellazione della seconda rata, ovvero del saldo in scadenza il prossimo 16 dicembre, trova conferma nel testo definitivo, ovvero all’articolo 9 del decreto Ristori, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 ottobre 2020 ed in vigore dal giorno successivo. Il Governo ha adottato una serie di misure fiscali tese a sostenere l’economia italiana, tra le più significative: sospensioni, proroghe e rinvii; cancellazione e riduzione di imposte; incentivi e ristori a fondo perduto; sostegno alla patrimonializzazione; misure settoriali; altre misure.
Sull’argomento si registra un interessante intervento a firma di Domenico Varcaro, responsabile provinciale Confconsumatori Corigliano-Rossano nonché responsabile zonale Fenalca.
“Purtroppo, poco è stato fato per i privati cittadini – dichiara Varcaro – che si troveranno ad esempio a dovere pagare la seconda rata Imu come se l’anno in corso sia stato un anno analogo a quelli passati. Inoltre la ripresa degli accertamenti esecutivi, ingiunzioni e accertamenti esecutivi dei versamenti delle quote richieste nelle cartelle di pagamento, avvisi di addebito e di accertamento a partire dal 15 ottobre scorso ha ancor di più indebolito le condizioni economiche già fragili dovute ad una congestione economica aggravata dal precedente lookdown. La necessità di interrompere l’attività di accertamento e riscossione nei confronti dei contribuenti, si ribadisce, era emersa proprio in seguito alla crisi economica provocata dal coronavirus. Il primo provvedimento che ha previsto la loro sospensione è stato il decreto legge Cura Italia, che ha congelato tutto dall’inizio del lockdown (8 marzo) fino al 31 maggio. Un secondo slittamento al 31 agosto è stato stabilito con il decreto legge Rilancio; mentre l’ultima data del 15 ottobre è stata annunciata dal decreto legge Agosto. Riprendere le azioni di riscossione, da parte della Municipia S.p.A. sul territorio di Corigliano e della Soget S.p.A. per l’area urbana di Rossano, è stato purtroppo un duro colpo all’intero sistema produttivo ed economico. Tanti i cittadini costretti a difendersi per avvisi di accertamento, spesso anche illegittimi. Non a caso, nell’ultimo anno, Confconsumatori Corigliano-Rossano, in prima linea in difesa dei consumatori, si è occupata di cartelle pazze della Municipia, vedendosi in molti casi annullare l’atto inviato al contribuente poiché infondato”.
Pertanto, la Confconsumatori di Corigliano-Rossano, a seguito dei chiarimenti richiesti dai tanti contribuenti in merito agli atti di riscossione e in vista delle scadenze del pagamento dei tributi correnti, chiede al Comune di Corigliano-Rossano, e di conseguenza alle due società di riscossione che le rappresentano, di interrompere l’invio degli accertamenti e di adottare procedimenti più coerenti al difficile periodo che tutti stiamo vivendo.
Fabio Pistoia