In una città che si rispetti l’ordine e la pulizia rappresentano senza dubbio il biglietto da visita. Per non parlare del decoro urbano, ma questo è un argomento che riguarda più propriamente il senso estetico e i servizi di manutenzione che l’amministrazione comunale deve predisporre e sui quali stendiamo il classico “velo pietoso”.
Il problema, però, assurge una particolare importanza in quanto risulta assai spesso collegato a condizioni di disagio che vivono molte persone. Che si tratti di cittadini o di extracomunitari, il discorso, per noi del Movimento del Territorio con Pasqualina Straface, non cambia. Anzi, proprio per quest’ultima categoria chiediamo un pronto e risolutivo intervento da parte dell’amministrazione comunale, la quale, come al solito, quasi sicuramente, lascerà al vento le nostre richieste. Ma sappia, la spettabile amministrazione, che quando un’istanza viene dal popolo, è dovere istituzionale darne seguito e adoperarsi. Fondamentalmente noi movimenti civici o partiti raccogliamo le proteste dei cittadini e ci facciamo portavoce dei loro diritti. E non il caso inverso! come l’amministrazione vuol far credere! Così, se ci giungono segnalazioni (rivolte prima ancora agli agenti municipali) per cui immigrati bivaccano, si ubriacano e sporcano le strade oltreché le pertinenze di abitazioni private, pianerottoli, scale, cortili e portoni d’ingresso, rendendoli peggio delle latrine, senza neanche la minima decenza di non farlo in presenza di donne e bambini, noi non possiamo fare altro che richiamare le figure preposte alla risoluzione del problema. E’ stato effettuato un censimento sulle persone che vivono in condizioni di disagio? Quali strumenti sono stati predisposti per risolvere detto disagio? E’ stata avviata un’azione tesa ad inculcare a questi “poveri Cristi” il rispetto civico? Dove sono i servizi sociali? A queste domande che noi rivolgiamo alla giunta comunale si accompagnano anche alcuni avvertimenti e un monito. Le persone non potranno tollerare a lungo questi episodi, e prima che succedano i malaugurati scontri o le azioni eclatanti – che noi non condividiamo – ma che comprendiamo possano verificarsi quando il limite della sopportazione viene ampiamente travalicato, si attuino le misure e gli interventi necessari a tutelare tanto le persone disagiate, quanto, contestualmente, la pubblica decenza. Il monito che ne deriva è chiaro e facilmente intuibile: non devono essere i cittadini a risolversi da soli queste faccende, sconfinando in episodi di intolleranza o di violenza. Si parla spesso e a sproposito di “odio sociale” ma è dato di fatto che, il più delle volte, esso scaturisca proprio dalla noncuranza di queste situazioni.
Francesco Albamonte – Movimento del Territorio con Pasqualina Straface