Buche divenute vere e proprie voragini. Se ne parla da tanto, troppo tempo, ma ad oggi non si registra, purtroppo, alcuna novità. Non si contano più, infatti, le segnalazioni che pervengono ai preposti uffici comunali e agli amministratori di Corigliano Rossano da parte di cittadini,
sia pedoni sia automobilisti, afferenti la situazione di estrema pericolosità, notevole disagio e finanche serio rischio per la propria e l’altrui incolumità a causa della maggior parte delle strade del territorio comunale, soprattutto dell’area urbana di Corigliano, che sarebbe meglio definire autentiche groviere. Un esempio su tutti: contrada San Francesco, allo Scalo coriglianese, da quartiere residenziale modello a zona, tra le tante, immersa nel buio e nel degrado
Neppure il tratto di strada dove sorge la caserma dei Carabinieri, sede della Compagnia dell’Arma ausonica, in via Carlo Alberto Dalla Chiesa, è rimasta immune dallo stato vergognoso che fa seguito all’assenza di necessari interventi manutentivi. Un tratto di strada dove insistono, tra l’altro, numerose abitazioni, uffici, bar e altre attività commerciali, quotidianamente percorso da migliaia di cittadini, sia a piedi che a bordo di veicoli, e dove appunto è situata la caserma. Un luogo che, per importanza e centralità, dovrebbe essere fruibile nel migliore dei modi e nella massima sicurezza stradale, ed invece è disseminato da buche-killer che fanno di continuo registrare danni alle vetture, disagi alla circolazione, rovinose “cadute” da parte di malcapitati cittadini.
Di lì a poco, analoga situazione in via Fontana di Trevi. Altro tratto di strada dove insistono abitazioni, uffici, attività commerciali, scuole nonché anello di collegamento con altre arterie di primaria importanza, tra le quali contrada Santa Lucia. Anche qui medesimi disagi, voragini che si allargano a macchia d’olio, segnalazioni a iosa dei cittadini rimaste senza risposta.
Pur consapevoli che anche questa problematica non è recente, tuttavia spetta all’attuale Amministrazione comunale, ormai in carica da un anno e mezzo, provvedere alla manutenzione delle strade, servizi primari in una comunità. Strade colabrodo, decoro urbano, illuminazione pubblica, acqua potabile rappresentano l’abc di un’azione amministrativa. Sarebbe dunque opportuno che chi ricopre ruoli di governo fornisse risposte tangibili ai cittadini, magari lasciando da parte enunciati di buoni propositi e convegnistica varia. Altrimenti è inevitabile che il malcontento nella popolazione continui a crescere, innescando iniziative di protesta come sovente accaduto nelle contrade comunali e investendo gli operatori dell’informazione di tale diffuso malessere, più che comprensibile e a dir poco legittimo.
Fabio Pistoia