«A Corigliano-Rossano è il caos totale. I cittadini sono ormai attoniti e impietriti dalla gestione carnevalesca dell’Ente ed il rischio che la confusione dilagante all’interno della casa comunale possa far perdere diverse opportunità di sviluppo e crescita alla nostra città si palesa giorno dopo giorno.
E suscitano una certa ilarità alcune uscite del primo cittadino che dalle sue pagine social predica il bene e poi nei fatti si comporta in tutt’altro modo. Un esempio su tutti è la vicenda Enel. Scrive in un uno dei suoi ormai leggendari post: “Enel. Serve il contributo di tutti”. E poi alla fine che fa? Manda i suoi seguaci a chiudersi all’interno della centrale insieme agli amici del Partito Democratico a parlare del nulla ed escludendo stampa, cittadini e gli stessi consiglieri comunali dalla partecipazione. Bel contributo di tutti!
Ma i guai, purtroppo, sono altri. Già perché oggi, a Corigliano-Rossano, invece di preoccuparci fattivamente delle grandi questioni: dal rilancio del porto al futuro della centrale Enel, per finire al nuovo ospedale e alle grandi infrastrutture dei trasporti, perdiamo tempo, risorse e chiacchiere in cose inutili. Vogliamo, per caso, parlare della gara sulla comunicazione istituzionale? Una procedura lunghissima e pressoché inutile che ha tenuto impegnati uffici per un servizio che alla fine non servirà a nulla se non a soddisfare gli appetiti di visibilità del nostro sindaco. Nient’altro. E la gara espletata, negli indirizzi dati dal sindaco e dall’Amministrazione comunale, non rispetta per niente quelli che sono i criteri imposti dalle leggi 241/90 sulla trasparenza degli atti amministrativi tantomeno la 150/2000 sulla disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni. Ci sarà da ridere quando scopriremo cosa e chi ci sta davvero dietro al bando per l’ufficio stampa (atteso che potrebbe essere dichiarato illegittimo dal momento che si poteva costituire internamente) che ha mosso montagne per partorire un topolino. Se si decide di offrire un servizio alla cittadinanza, come anche una struttura di informazione e comunicazione, è opportuno che venga allestita nel migliore dei modi. Non pensando al mero risparmio. A meno che non si agisca in malafede.
Poi c’è tutta la questione legata ai dirigenti comunali. C’è da sbellicarsi dalle risate, per poi piangere amaramente. Il meccanismo di Stasi è questo: togliersi dalle scatole tutti i dirigenti a lui poco graditi e sostituirli con dei nuovi. Vai a spiegargli al sindaco, però, che un Ente pubblico non si gestisce come una posta privata dove il titolare, a suo piacimento, cambia i fattorini. Le risorse interne vanno valorizzate, vanno motivate e, se sono “ostili”, vanno educate al bene comune. Questa è la capacità di un primo cittadino autorevole, non quella di essere un inutile taglia teste. Ancor più se poi si commettono errori grossolani come quelli perpetratisi con la vicenda del dirigente Amica (dapprima amico del sindaco e poi suo capro espiatorio per l’evidente errore commesso sulla vicenda del pozzo di Schiavonea) dove stanno venendo fuori dettagli grotteschi, di Stasi e del segretario Lo Moro, che potrebbero essere presto risaltare all’attenzione sia dalla Corte dei Conti che dalla stessa Prefettura. Chi pagherà gli errori commessi?
Così come, se davvero la giurisprudenza dovesse mettere in rilievo l’illegittimità delle assunzioni fiduciarie fatte con ex art.110 Tuel, per via di un difetto di interpretazione dello Statuto che sia l’Amministrazione comunale che il Segretario generale avrebbero dovuto conoscere, chi pagherà il danno erariale provocato all’Ente? Ma sappiamo che al sindaco Stasi tutto questo non importa. Andrà avanti per la sua strada perché il suo prossimo obiettivo sarà quello di assumere qualche altro suo fidato compagno di viaggio, incurante di un popolo che implora attenzione. E se non ci riuscirà per le vie diritte lo farà per le vie traverse, come accaduto per un ingegnere bocciato al concorso pubblico indetto dal Comune e poi assunto come fiduciario nel suo staff. Perché come il Marchese del Grillo, Stasi ha già messo il piede sul predellino della carrozza ed è ormai pronto ad esclamare la celebre esclamazione: “Mi dispiace amici, ma io so’ io e voi…”»
Costantino Baffa – per il gruppo consiliare Lega Salvini
Vincenzo Scarcello, Raffaele Vulcano e Gennaro Scorza – per il gruppo consiliare “Unione di Centro”
Adele Olivo – per il gruppo consiliare “Il Coraggio di Cambiare l’Italia”
Corigliano-Rossano, Mercoledì 14 Ottobre 2020