Che la questione Centrale Enel avesse bisogno di un tavolo nazionale che coinvolgesse il Governo, la Regione, i sindacati ed il Comune noi lo sosteniamo da tempo trattandosi dell’unico modo possibile, oggi come ieri, di costringere Enel al confronto sul destino del sito, la sua bonifica e lo smantellamento degli impianti, camini compresi.
E lo abbiamo sostenuto ancora pochi giorni addietro anche in previsione delle grossa mole di investimenti che sta per mobilitarsi nel Paese per il dopo Covid.
Oggi che la richiesta in questa direzione del Sindaco Stasi trova ascolto e, ci si augura, anche un sostegno dal Governo, stranamente qualcuno parla di etero direzione. Davvero sorprendente appare poi la cosa, quando a sostenerlo è un ex Sindaco che questo mandato, quello del tavolo nazionale, lo aveva ricevuto dal Consiglio Comunale di Rossano ed anche all’unanimità. Non cogliere oggi questa necessità e pura miopia politica oltre che smania di protagonismo.
Perché oggi la questione è ancora più complessa. Dopo la truffa di Future-e, dopo anni di inadempienze (si pensi solo che Enel non ha ancora ottemperato ad obbligazioni della convenzione che si stipulò nel lontano 1992, alle grandi difficoltà frapposte al reimpiego della manodopera locale nelle micro operazioni di smontaggio in corso, dopo l’avvio alla chetichella della procedura di ammodernamento dei turbogas ), non ci si può certamente limitare, com’è accaduto in passato, agli incontri con gli ultimi anelli della catena di comando dell’Enel.
Sul tappeto c’è un grande problema che potrebbe diventare una opportunità purché si abbia la forza di costringere Enel ad un confronto serio sul destino del sito e si trovi il sostegno di Governo e Regione. In questa ottica, il recovey found e le politiche energetiche della Comunità Europea devono essere le opportunità del momento.
Per questo serve che tutta la città è le sue forze politiche e sociali ritrovino l’unanimità che ci fu all’epoca di Future-e.
Movimento Civico Corigliano Rossano Futura