In data 1 ottobre 2020 ho inviato a mezzo pec una richiesta di incontro al sig. Sindaco e all’assessore alle politiche sociali in quanto vorrei sottoporre loro un argomento che, ritengo, assai interessante ed utile per la tutela dei figli minori. Si tratta della istituzione presso il nostro Comune del cosiddetto “Registro per il diritto dei minori alla bigenitorialità”, o, più comunemente “Registro della bigenitorialità”, e del “Garante comunale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”.
Sappiamo bene – cari amici che leggete – che quando una coppia si separa non sempre lo fa in modo civile e pacifico, e non sempre si mantengono buoni rapporti. Il tutto, a parte le beghe che si innescano fra gli oramai ex coniugi o ex fidanzati, ha una vittima sacrificale preferita: i figli. Dunque, in mancanza di pacifici accordi votati al buon senso e al senso di responsabilità e di correttezza, si finisce per adire le vie legali con conseguente sottoposizione del giudizio di addebito della separazione (in caso di matrimonio) e di affidamento dei figli, all’autorità giudiziaria, che, nei tempi (purtroppo assai lunghi) di giudizio, ha l’onere di stabilire, nella vicenda, chi ha ragione e chi ha torto, e di affidare, o meglio, di collocare (quando l’affidamento resta condiviso) i figli presso un genitore, stabilendo, per l’altro, il diritto di visita (termine assai assai brutto). In buona sostanza, volendovi risparmiare gli aspetti legali e processuali, si finisce per contendersi i figli. Una cosa del tutto abominevole! Anche perché i figli che crescono in questa situazione (dove fra i genitori c’è astio e rancore) subiscono inevitabilmente dei pesanti traumi. Vi è di più. E’ cosa solita “parlare male dell’altro genitore” sia a scopo di pettegolezzo con gli amici ed amiche, sia, nel caso più efferato e disumano, con gli stessi figli, al fine di allontanarli dall’altro genitore, che viene demonizzato ingiustamente. Questo processo ha un nome e si chiama “alienazione parentale”.
Io sono fra quelli che ritengono e che si prodigano affinché nel rapporto con i figli ogni figura genitoriale abbia la sua importanza. Non ci devono essere, pertanto, prevalenze o prevaricazioni da parte di nessuno dei due genitori. E’ diritto di ciascun figlio, infatti, essere educato, istruito e mantenuto da entrambi i genitori, ed è suo diritto, in una coppia separata, frequentare abitualmente e con gli stessi tempi padre e madre. Un genitore che viole questi diritti, anche attraverso espedienti, sotterfugi e false accuse, condanna per sempre il proprio figlio, specie quando attua quei comportamenti a cui mi riferivo prima (cosiddetti “alienanti”), volti a screditare l’altro genitore, dipingendolo come un vero e proprio mostro. Saggia e provvidenziale è stata, su questo tema, una recente pronuncia di Papa Francesco, il quale nel corso di un’udienza con i rappresentanti dell’associazione “Movimento per l’uguaglianza genitoriale” ha così affermato: “Nessuna egoistica predominanza tra le figure genitoriali consente ai figli di godere di quella protezione e di quell’amore che solo una coppia di genitori, anche nella separazione, possono dargli. L’amore per i figli non può e non deve essere ostaggio di egoismi, perché la coppia genitoriale è eterna così come eterno è il flusso d’amore che lega fin dal concepimento genitori e figli. Affermare l’importanza di entrambe le figure genitoriali a tutela del benessere psico-fisico dei bambini non sottrae niente al ruolo paterno o materno, al contrario, ne potenzia le rispettive ed uniche peculiarità. Comprimere una figura genitoriale significa colpire al cuore i propri figli”.
Alla luce di questa lunga premessa ho inteso, quindi, chiedere, insieme all’associazione “Movimento per l’uguaglianza genitoriale” al sig. Sindaco e all’assessore alle politiche sociali un incontro al fine di proporre, presso il nostro Comune, l’istituzione del “Registro della bigenitorialità” e del “Garante comunale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”. Vi spiego brevemente di cosa si tratta: Il primo è uno strumento contenente una serie di misure volte a tutelare e a rendere effettivo il diritto dei minori alla bigenitorialità, e a garantire l’esercizio del diritto e l’adempimento del dovere di entrambi i genitori (soprattutto in caso di crisi di coppia) di mantenimento, cura, educazione e istruzione dei figli, nonché a favorire comportamenti, al di là delle prescrizioni e delle disposizioni giudiziarie, collaborativi e rispettosi, prevenendo possibili fonti di conflittualità e riducendo il disagio conseguente alla separazione ed alla modifica delle condizioni di vita del minore. Il Garante, invece, è una figura nominata fra persone di comprovata competenza e professionalità, con grande esperienza nel campo delle problematiche concernenti l’età evolutiva e il diritto dei minori alla bigenitorialità, che ha il compito di promuovere la cultura della bigenitorialità condivisa, attraverso attività e iniziative di formazione ed informazione su affido condiviso, condivisione delle scelte relative ai figli, negoziazione familiare e mediazione come forma di risoluzione delle conflittualità fra i coniugi.
Beninteso che questi strumenti sono efficaci solo se sono effettivi e non figurativi.
Spero di aver suscitato la vostra attenzione sulla problematica, in particolare quella dei consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione che siano, e che il sindaco e l’assessore preposto vogliano ricevermi per approfondire il discorso.
Francesco Albamonte