Relativamente ai problemi sociali che vediamo quotidianamente ed abbondantemente trascurati dal governo cittadino a guida Stasi, vi è quello della sicurezza pubblica dell’intera area storica coriglianese. Nel centro storico il degrado urbano si sposa con il disagio sociale ed il malaffare. Case abbandonate e aperte offrono una visione drammatica della qualità della vita del luogo, soprattutto poi se queste abitazioni servono come ritrovi per nascondere refurtiva e droga.
A questo bisogna aggiungere l’occupazione di abitazioni da parte di extracomunitari che da irregolari si trovano in uno stato di indigenza a fronteggiare il degrado dilagante e lo sfruttamento da lavoro nero. Tuttavia quel che fa davvero male è accertare che quando non vi è lo Stato a presidiare i luoghi, come nel caso del Centro Storico, si lascia spazio alla microcriminalità la cui evidenza testimonia le assenti politiche di sicurezza , sociali ed occupazionali, soprattutto giovanili, che difatti una buona amministrazione dovrebbe attivare attraverso tavoli istituzionali. In altre parole si determina, così com’ è, un dramma sociale ed urbano. Per chi ancora ci crede e vive nel Centro Storico, è un colpo al cuore ogni giorno . Per chi vi opera con attività commerciali, artigianali o professionali è una sfida quotidiana. La politica può e deve far molto. Una classe politica e dirigente che si rispetti deve porre in essere strumenti adeguati. Vi è la necessità e l’urgenza di avere un presidio di polizia locale, uno sportello ricettivo, possibilmente in luogo centrale ad esempio presso Palazzo Bianchi. Detto presidio oltre a d adempiere alle richieste dei cittadini dovrebbe attuare un pattugliamento appiedato all’interno di tutti i vicoli e soprattutto in quei rioni abbandonati del Centro Storico. Tale presenza darebbe un segnale di attività di perlustrazione del territorio, e seppur tale attività non garantirebbe la copertura totale dell’area storica , certamente nei riscontri del pattugliamento si acquisirebbero informazioni dirette che opportunamente fornite agli organi istituzionali preposti determinerebbero una mappa delle zone da controllare con assiduità ed eventualmente da bonificare. L’intervento nel quotidiano potrebbe essere garantito dalla semplice riorganizzazione delle forze in campo che già vengono concentrate solo su alcune zone del territorio, come ad esempio tra via Provinciale e via Nazionale dello scalo coriglianese, sul lungomare di Schiavonea o prima del calvacavia di Schiavonea, ove per altro non vi è il fenomeno criminale e l’attività viene rivolta al controllo del traffico e di intercettazioni di eventuali posizioni anomale. Tali attività, intanto andrebbero estese con maggiore attenzione e nelle ore notturne su abitazioni e persone anche nelle zone periferiche, Cantinella , Fabrizio Grande, Torricella. Questo al fine di prevenire anche i tanti incendi dolosi di auto che affliggono per la loro sistematicità tutta la cittadinanza. Il sindaco deve ,quindi, intervenire al fine di consentire una maggiore sicurezza nelle aree a rischio criminalità con un’attenta ed oculata organizzazione e programmazione:
– Attivando 24 h non stop le telecamere presenti sull’intero territorio;
– Di concerto con il Prefetto, il Sindaco, visto lo stato di degrado sociale ed ambientale e di esposizione al crimine potrebbe opportunamente richiedere la convocazione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e tracciare una strategia mirata al fine di una presenza più efficiente delle forze dell’ordine e locali per il controllo del territorio e il contrasto alla criminalità;
– Presidiando le aree a rischio con la presenza di polizia locale o richiedendo maggiore presenza delle forze dell’ordine .
Si resta in fiduciosa attesa.
UDC Corigliano Rossano
Circolo Centro Storico Corigliano
Dipartimento Sicurezza dei cittadini e del territorio.