Nel pomeriggio di ieri, approfittando della temporanea assenza del parroco, don Giuseppe Mustaro, ignoti si sono introdotti all’interno della casa canonica della Parrocchia “S. Nicola”, sita nella frazione Fabrizio Grande del comune di Corigliano Rossano. Il furto, con annesso raid vandalico, ha però fruttato un misero bottino agli autori del misfatto: solo qualche oggetto trafugato, tra l’altro neppure di valore, e nulla più.
I ladri hanno fatto irruzione nella casa canonica dal balcone della stessa, dopo aver divelto il relativo uscio. Una volta rientrato in casa, il parroco don Pino (com’è noto all’intera comunità di fedeli, che lo stima e che segue con affetto e attenzione le attività dallo stesso promosse) si è accorto immediatamente dell’accaduto: tutto era stato messo a soqquadro, non risparmiando nulla da parte di chi era alla ricerca disperata di qualcosa di prezioso (che non c’era).
Nella mattinata odierna, don Pino Mustaro ha presentato regolare denuncia presso la caserma dei Carabinieri di Corigliano Scalo. Al di là del singolo fatto, si registra una recrudescenza di simili avvenimenti in tutto il territorio comunale, a conferma delle sempre più numerose e vistose sacche di disagio economico e degrado sociale in loco presenti. Una situazione che invita alla comune riflessione e chiama in causa tutti gli attori istituzionali del territorio, perché non è affidandosi alla sola azione di repressione esercitata dalle Forze dell’ordine, pur se a dir poco importante, che tale problematica può addivenire ad efficace soluzione. Simili fatti di cronaca, infatti, devono servire, se così si può affermare, a suscitare interrogativi sul perché taluni si spingono a commettere siffatti gesti anche in pieno giorno, evidentemente mossi da uno stato di bisogno impellente e, dunque, prioritario ai connessi rischi che si corrono. Accadimenti senz’altro ingiustificabili, ma che spesso scaturiscono da difficili realtà.
Fabio Pistoia