La “sonora” sconfitta del Pd e della sinistra alle amministrative è anche frutto del fare, o del non fare dell’ex senatore Cesare Marini al tempo, nominato commissario del partito sia di Corigliano che di Rossano. Le cause del commissariamento: l’immobilismo del partito, le solite ed ataviche diatribe, le invidie, le solite lotte tra bande, tra boss, tra capetti senza escludere le pugnalate alle spalle ai cosiddetti “compagni” praticamente una vecchia tradizione senza esclusione di colpi che non vedrà mai la fine, tanto meno una tregua.
Un partito che dopo le continue sconfitte sia a livello nazionale, regionale e comunale è destinato alla estinzione se non si mette mano ad un profondo e radicale cambiamento che estirpi definitivamente la mala pianta ormai motivo di metastasi che ha infettato anche l’elettorato storico della sinistra locale rifugiatosi nel M5s, in Salvini e nella Meloni. I motivi della sconfitta del cosiddetto fronte “PROGRESSISTA DI SINISTRA” alle ultime amministrative (che poi di sinistra, aveva ben poco) sono da ricercare principalmente nella volontà o nella impossibilità di non avere presentato, o non voluto una lista unitaria che comprendesse Rossano-Corigliano, con un candidato a sindaco condiviso, espressione delle due città capace di far dialogare le diverse anime “RIBELLI” in seno al PD, ma principalmente, si è persa la ghiotta occasione alle amministrative di rilanciare il PD nella terza città più popolata della Calabria: una occasione mancata, meglio non voluta che peserà, condizionerà per molto tempo ancora le sorti future politiche del PD e che chiama fortemente in causa l’ex senatore Cesare Marini, nonché il suo fare durante il COMMISSARIAMENTO DEL PARTITO che lo voleva protagonista decisivo ed inflessibile alle faziosità, suo era Il compito di fare sotterrare l’ascia di guerra ai duellanti, decisivo doveva essere al tempo l’impegno del commissario Cesare Marini, memore al tempo di battaglie politiche vere. Cosa, non ha funzionato, chi ha messo veto alla eventuale lista del PD chi non voleva il dott. Promenzio candidato a sindaco, quali sono stati i motivi che sindacalisti della Cgil decisero di togliere l’appoggio al Promenzio, preferendogli l’attuale sindaco, lo stesso vale per Pino Le Fosse, Maria Salimbeni, l’avv. Luigi Iacino, e per i consiglieri comunali eletti tra le fila dell’attuale amministrazione. La cosa che irrita di più l’elettorato di sinistra è che a voltare le spalle nel momento più delicato e difficile per il partito, siano stati persone a cui il partito (il PD) ha dato loro tutto, compreso posti di lavoro. Torniamo ai tempi di oggi: a chi il PD ha demandato il compito di praticare la opposizione in seno all’assise comunale. Da quel poco che riesco a comprendere è che questo compito (opposizione) oggi viene portato avanti dal dott. Promenzio e dall’avv. Aldo Zagarese. Quello che inquieta è che i due, non hanno il supporto politico, né del partito, né da parte di soggetti politici della decantata sinistra, prova ne è stato l’appoggio negato all’avv. Zagarese alle ultime elezioni regionali solo perché lo stesso veniva a torto legato alla città di Rossano, praticamente, sbagliando ancora, visto come un corpo estraneo per Corigliano, mi dispiace avv. Zagarese, i fatti sono questi, e nessuno, compreso i suoi amici di partito, mi creda gli dirà la verità. Se questo mio modestissimo scritto, servirà a farmi ulteriori nemici, ben vengano, non ne farò un dramma.
Corigliano-Rossano 22.8.2020