Inizia l’ultimo scorcio di un’estate strana. Forse gli effetti altalenanti del post/pre/lockdown, forse il caldo accompagnato da un costante vento pomeridiano che ne impigrisce i tratti, fatto sta che l’abbiamo attraversata con un fare più “riflessivo” del solito. E spesso, in queste riflessioni a tema libero, è stato divertente leggere ciò che veniva imputato al principale partito di centrosinistra corissanese.
Un giorno un giornalista che racconta di un partito oramai prossimo all’entrata in maggioranza, un altro un residuo di vecchia democrazia cristiana (lettera minuscole per scelta e non per grammatica…) che insinua e sindaca sul ruolo del capogruppo, ed un altro ancora in cui si narra di un partito diviso e spezzato. Naturalmente poi ci sono gli strani “mal di pancia” scoppiati in piccole frange di maggioranza subito dopo il voto, d’astensione, sul bilancio consuntivo. Anche li divertente veder costruire una strana storia in cui, per ogni vicenda umana e non verificatasi nella nostra città, la colpa è sempre del mefitico Pd. Ci sono i neri? Colpa del Pd. C’è il Covid nelle discoteche? Ah io non metto la mascherina e non faccio il vaccino ma se mi ammalo è colpa del Pd… C’è chi narra di discoteche contemporaneamente aperte e chiuse per colpa del Pd… le famose “discoteche di Schrodinger”…
Dialettica tanto divertente ma che ha poca attinenza con la realtà. Una realtà che, a mio avviso, è molto più semplice di quel che appare: un partito che si sta strutturando, con una lentezza a volte irritante, che cerca di ricucire gli strappi, che ha mille anime (ma la sinistra ha mille anime anche quando ha solo mille voti) e che ragiona navigando tra il vecchio ed il nuovo. E quando si naviga, soprattutto in acque basse, occorre avere un timoniere bravo e carte nautiche precise.
Il vero fatto che, a mio avviso, avrebbe dovuto accendere la nostra curiosità di militanti e quella degli osservatori, sembra essere, a mio avviso, una nomina di mezz’estate. Ed invece è ben altro… basterebbe rifletterci. Aldo Zagarese, capogruppo in consiglio comunale, entra nella nuova direzione regionale. Ed è un risultato che, comunque, dovrebbe essere rivendicato con forza da tutti noi per gli scenari potenziali a cui ci fa affacciare. Intanto perché è un momento in cui si cerca di consolidare una visione nuova delle alleanze politiche a diversi livelli. Si prova a far nascere una collaborazione organica con i 5Stelle. Ed è un progetto ambizioso di Zingaretti che, basta leggere le tesi barbariche del prode Orfini, trova ostacoli forti nella vecchia nomenclatura renziana. A questi si aggiunge l’ostacolo rappresentato nei territori dai “potentati” che hanno per troppi anni governato il partito. Da Oliverio a scendere si è ostativi ad ogni rinnovamento. Ed in questo processo, che ha con sé anche scelte scellerate a Reggio con la nomina di Romeo e Nucera, un ruolo lo assume non solo il nostro territorio ed i nostri circoli, che per primi uscirono pubblicamente in sostegno di Zingaretti scatenando le crisi isteriche di ex consiglieri/consiliori di Oliverio, ma anche un nostro dirigente. Non un ascaro, non un nome buttato lì per occupare un posto. Ma un dirigente che ha, intanto, una cosa che spesso manca a tanti membri delle Assemblee… consenso elettorale. Consenso vero, personale e collettivo. Sembra strano ma è tanto ed è un elemento di novità.
Se ci siano le capacità, se ci sia il carattere, sarà cosa che il tempo dirà e su cui non credo sia necessario ragionare o dubitare ora.
E ad Aldo, dopo una premessa eccessivamente articolata me ne rendo conto, da iscritto e da suo elettore mi rivolgo senza filtri.
Abbiamo la necessità di concludere il percorso congressuale. È semplicemente vitale farlo Abbiamo troppe questioni sospese a mezz’aria, troppi sospiri esterni che alimentano il fuoco della polemica, troppe cose che ci dividono ed occorre trovare quelle che ci uniscono. Con semplicità e chiarezza dobbiamo percorrere la strada di un congresso che ci dia una guida, un organismo dove decidere, certo e “costante” nel tempo. Basta con le assemblee “aperte a tutti” come spauracchio di una democrazia falsa e fallace… Serve quello che ogni corpo politico merita: una guida eletta dagli iscritti. Ed è da li che passa tutto il resto. È da li che potremmo costruire un’azione che sia di supporto alla tua azione consiliare che, oggi, è esposta e sacrificata. È da li che deve, urgentemente, uscire il nostro contributo alla città per quel che riguarda lo statuto e le opere pubbliche nel rispetto dei ruoli. È da li che dobbiamo rimediare ad un’assenza che a troppi sfugge: il centrosinistra cittadino non ha mai espresso un consigliere provinciale nella nuova forma elettorale. Questo non è semplicemente più accettabile. Lo è ancor meno qualora vi fosse la possibilità di una proposta ampia e di sinistra rispetto alla guida della provincia.
Per questo il tuo ruolo, regionale, provinciale e cittadino – che è anche collettivamente nostro – diventa dirimente nel portare le istanze del territorio e dei circoli. Voce che è l’unica deputata a rappresentarci nelle stanze del partito. Non con una contrapposizione con altri ne con “chiusure” preconcette ma con la consapevolezza che non siamo terra di conquista per alcuno.
È questa, a mio modesto avviso, il tuo compito principale. Un ruolo da esercitare, perdonami se lo dico, ricordando che “Chi non sta da una parte o dall’altra della barricata, è la barricata.”. E noi ora le barricate non possiamo proprio permettercele.
Alberto Laise iscritto Pd Corigliano-Rossano