Voglio raccontarvi la mia esperienza sanitaria di qualche giorno fa. Diciamo che è una testimonianza delle difficoltà, alcune volte drammatiche, che noi cittadini di Corigliano Rossano siamo costretti, nostro malgrado, ad affrontare .
Passeggiavo con la mia famiglia sul lungomare, sul marciapiede e mi sono trovata, improvvisamente a perdere l’equilibrio per un impiccio in mezzo ai piedi, conclusione grande dolore, ghiaccio, pomate varie e immobilità. Un avvallamento con relativo rialzo non segnalato! Chiaramente ,che ve lo dico a fare, adiró per vie legali contro il comune e chiederò un lauto risarcimento; magari comprerò giochi per i bambini!
Dopo due giorni, il dolore non passava ed essendo medico mi reco in ospedale per eseguire almeno una radiografia. Ed ecco aprirsi le porte dell’inferno: claudicante mi reco al pronto soccorso, decine di persone ammassate in attesa di un pietoso intervento. Sono medico, non devo essere visitata, ma solo registrata e ritirare la richiesta di Rx, per cui ho accesso alle varie postazioni sanitarie. Entrata nella stanza dei medici, paramedici e malati ho avuto una sensazione di angoscia e solidarietà. I colleghi( anzi la collega, sola!) era distrutta e cercava di assistere tutti con il suo zelo, la sua competenza e la sua abnegazione; mi confessa dietro una mascherina che le impediva anche di respirare bene, che avrebbe chiesto il trasferimento perché era sull’orlo di un esaurimento. Per non parlare dei paramedici che non si fermavano neanche un secondo tra flebo, punture, massaggi e quant’altro.
Prendo la mia richiesta e esco da quell’inferno con una indignazione incredibile. Vado lentamente verso l’ascensore perché la radiologia è al secondo piano: rotto.
Ritorno al pronto soccorso per avere un aiuto, ma mi rendo conto che la gente, martoriata dai dolori ha occupato tutte le sedie a rotelle. Mi sento sanissima e mi avvio verso due rampe di scale per arrivare in radiologia,trovo personale gentilissimo, scopro che mi sono fratturata un dito del piede.
Dovrei recarmi in ortopedia, un altro piano, ma ci rinuncio e decido di farmi visitare da un ortopedico privato.
Vado via con un diavolo per capello, anche perché per andare in radiologia mi sono resa conto del reparto spettrale, sguarnito, con un corridoio dove un lettino passa al millimetro( ma ritengo che con l’urgenza non avranno giustamente l’accortezza di non strisciare il muro) dove leggo Tac con relativa freccia, in un vuoto spettrale: tutto questo è il reparto Covid. Si sì, proprio quello dell’Ospedale di Rossano, inaugurato in pompa magna, voluto indefessamente dal nostra amministrazione, ma che all’arrivo del primo caso sospetto sono stati solo capaci di trasferirlo a Corigliano; con una tac dedicata, mentre i cittadini devono pagare il privato per effettuare una tac(…chissà perché!!!)
Beh, io sono medico ma sono in primis un cittadino e sono molto, ma molto contrariata per essere manipolata, truffata, sbeffeggiata da amministratori ciechi e sordi che hanno creato delle sabbie mobili che stanno inghiottendo la nostra storia, la nostra dignità, il nostro vivere civile. Cittadini costretti a pietire un rattoppo stradale o l’acqua nelle loro case e che ringraziano per queste inezie che sono ordinaria amministrazione e dovere del comune!!!!!!
Sono problemi atavici? Si, ma da un’amministratore che in campagna elettorale promette mari e monti ci aspettavamo …mari no, monti no, ma una collinetta si!! Invece la risposta allucinante è stata:”fateci sbagliare in pace”!!!
Sono dell’avviso che bisogna cominciare a smuovere l’orgoglio dei cittadini tutti con manifestazioni, dibattiti, proteste. I partiti si devono organizzare e fare meno parole e più fatti, così come tutte le associazioni. L’opposizione deve far capire che se chi governa non è capace, lasciasse spazio e facesse un passo indietro a chi sta tendendo una mano da mesi!
Siamo padroni,tutti, di una terra bellissima e dobbiamo amarla e costringere chiunque a rispettarla!
Io sono cittadina di Corigliano Rossano e pretendo, si pretendo, rispetto, umiltà, meno corse alle poltrone, meno compromessi e sarei felice se un giorno qualche rappresentante della maggioranza si alzasse in Consiglio Comunale e dicesse:” mi dimetto perché abbiamo fallito!” Avrebbe la stima di tutti e il plauso dei cittadini per bene.
Graziella Sapia