Una missiva indirizzata all’attenzione del sindaco della città, Flavio Stasi, dell’assessore comunale al Commercio e alle Attività Produttive, Giovanni Palermo, del comandante della Polizia locale, Arturo Levato. A firmarla è un noto operatore commerciale, Francesco Lazzarano, il quale, nel suo ruolo di rappresentante di categoria dell’Anva (Associazione nazionale venditori ambulanti), pone una serie di rilievi e critiche all’organizzazione dei mercati cittadini.
“Con riferimento al mercato tenutosi lo scorso 7 luglio a Schiavonea, l’Anva si fa portavoce delle lamentele degli spuntisti poiché la Polizia municipale, per una errata intepretazione del decreto Bersani n. 114 del 31 marzo 1998 e della legge regionale n. 18 datata 11 giugno 1999, ha verbalizzato gli stessi spuntisti e mandato via gli ambulanti provenienti da altre regioni. Siffatta determinazione – scrive Lazzarano – ha causato un danno irreparabile agli operatori che vantano titolo, qualità e diritto acquisito a svolgere la loro attività nell’ambito della città di Corigliano Rossano. La mattina del mercato abbiamo dovuto chiamare i Carabinieri per avvertire i Vigili urbani che non erano presenti; nella lista che portava la Polizia municipale i posteggi del tipo A disponibili da assegnare erano 82, invece in quella della planimetria del Comune erano 103. Nello specifico, erano disponibili altri 21 posteggi da assegnare agli spuntisti per tre punti salienti. È stato così negato il diritto agli ambulanti, eliminando le migliori tabelle merceologiche per gli acquirenti, ed inoltre il Comune non ha incassato un centesimo di Tosap”.
Lazzarano, che a supporto delle sue tesi allega e richiama “l’articolo n. 28, comma 11, del Dlg. n. 114, che recita che i posteggi resosi vacanti non occupati dai concessionari di tipo A devono essere assegnati agli spuntisti, così come recita anche la legge regionale sull’ambulantato calabrese, articolo n. 8, comma 2, lettera C”, asserisce che “a Rossano gli spuntisti entrano alle ore 8 e pagano 20 euro, invece al mercato di Corigliano Scalo gli spuntisti entrano e non pagano nulla e al mercato di Schiavonea gli spuntisti non possono entrare perché la Municipia non può riscuotere i tributi”.
“Credo che la fusione – conclude il rappresentante dell’Anva – sia stata un grande delusione perché non si rispetta la pari dignità territoriale. Chiedo di essere sentito, con la certezza che i verbali ingiustamente rilevati vengano annullati”.
Fabio Pistoia