Malessere e disapprovazione nei confronti dell’AmministrazioneNon c’è che dire.
E’ un’Amministrazione comunale, quella di Corigliano Rossano, che a distanza di un anno dalla sua elezione “spicca”, oltre che per la serie di piccoli e grandi problemi tuttora in piedi e dalla deludente gestione dell’ordinaria manutenzione, anche per la deplorevole comunicazione .
intessuta con i cittadini. Al di là delle “veline”, buone per ogni argomento e ogni Comune, con tanto di foto-corredo che non contribuiscono affatto a rendere popolari gli assessori di turno, manca, difatti, la vera comunicazione: quella con e per la cittadinanza, costituita da fatti nonché linguaggio “fresco” (perché non basta l’utilizzo dei social) e che da un sindaco giovane e da una squadra di governo giovane ci s’aspettava, a prescindere da preferenze di voto in sede di urne elettorali.
La vicenda che investe, suo malgrado, il comandante della Polizia locale, avvocato Arturo Levato, uomo stimato e professionista integerrimo, si configura come l’ennesima ciliegina posta sopra una torta che di dolce e gradevole non ha nulla. E così, accanto alla questione rifiuti (di pertinenza regionale) e alla carenza idrica in piena estate, alle buche qua e là e alle fogne a cielo aperto (quest’ultimi, invece, tutti problemi di carattere comunale), s’aggiunge anche tale rovente polemica, in simbiosi con le temperature alte tipiche del periodo.
Si registra, a ragion veduta, in larghi strati della popolazione, un concorde malessere, un diffuso disagio e una persistente disapprovazione per la scelta operata dal sindaco, ufficiosa ma mai finora comunicata con atti ufficiali, di “sdoppiare” di fatto il comando di un settore così nevralgico per la vita pubblica della comunità, ossia quello della Polizia locale, eccezion fatta per qualche generica dichiarazione in merito rilasciata in sede di Consiglio comunale. Perché, ci si chiede, tale “defenestrazione” nei confronti del comandante Levato, ridotto alle sue funzioni nella sola area urbana di Corigliano? E’ forse privo di capacità e talento per proseguire nel ruolo di guida dei Vigili urbani o non adatto a ricoprire l’intero ambito comunale? Se così fosse, basta dirlo, metterlo nero su bianco, assumendosene la responsabilità, e non lasciando il tutto alla cultura del “si dice”. Rientra tra le legittime prerogative di chi amministra mettere mano alla riorganizzazione della Polizia locale, ma all’insegna del confronto e della chiarezza. Oggi, invece, manca la motivazione, così come la comunicazione, circa una decisione così drastica, o almeno né l’una né l’altra traspare.
E non è questione di campanilismo coriglianese, come qualcuno ha scritto in modo sbrigativo, ma di merito, essendo tra l’altro lo stesso vincitore di concorso. Il comandante Levato è da tutti ritenuta persona seria e corretta, che nell’esercizio delle sue funzioni si fa in quattro per soddisfare al meglio le esigenze della cittadinanza, ed è questa la ragione per la quale in tanti, in seno alla popolazione, sono sdegnati per tale scelta del sindaco, non comprendendola affatto. Tale sentimento si ripercuote, poi, sull’intera giunta comunale, “rea” di accettare supinamente decisioni unilaterali destinate a seminare divisioni e proteste. D’altronde, chi tace acconsente.
Fabio Pistoia