L’assessore Novello nella bufera.
Era lo scorso 25 marzo, dunque in piena emergenza Covid-19, quando lo scrivente, sui Blog cittadini, pubblicava, con tanto di foto, la notizia della preziosa attività a favore dell’intera comunità svolta da un gruppo di volontari, tra i quali lo stimato amico Ernesto Borromeo, in servizio al pre-triage attivato presso l’ospedale “Nicola Giannettasio” di Rossano.
Attività intensa e proficua a mo’ di supporto a quella, importantissima, quotidianamente svolta dal personale medico e paramedico. A tutti loro, sia operativi a Rossano come nel nosocomio “Guido Compagna” di Corigliano, si rivolse un saluto con civica gratitudine.
Con sgomento e sconcerto, pertanto, s’apprende oggi – grazie all’iniziativa istituzionale del consigliere comunale Gino Promenzio, capogruppo del movimento “Civico e Popolare”, che sulla questione ha presentato un’interrogazione urgente, regolamente protocollata, al sindaco, al presidente del Consiglio comunale e, per conoscenza, al Prefetto di Cosenza e al Dipartimento della Protezione civile regionale – del comportamento che sarebbe stato “eventualmente tenuto dall’assessore con delega alla Protezione civile, Tatiana Novello, presso la sede del Coc comunale di Rossano Scalo, in data 23 giugno, nei confronti di un rappresentante delle associazioni di volontariato che generosamente (e gratuitamente) hanno prestato opera per la collettività in epoca Covid-19”. Un fatto che, qualora confermato, sarebbe d’inaudita gravità e per il quale Promenzio chiede al sindaco di valutare “l’immediato ritiro delle deleghe” all’assessore in oggetto (e che lo stesso consigliere, nella sua missiva, ripetutamente menziona come Noviello anziché Novello, forse a causa della scarsa conoscenza anche dei nominativi degli assessori nella stragrande maggioranza della cittadinanza!).
A Promenzio, in modo ufficiale e nella sua qualià di consigliere comunale, è stato infatti recapitato “un esposto firmato e con generalità allegate da parte di un volontario di protezione civile da anni impegnato in azioni a tutela dell’ambiente e della cittadinanza, sottoscritto da altri volontari, circa fatti “incresciosi” che si sarebbero verificati in data 23 giugno 2020 presso la sede Coc di Rossano Scalo ad opera dell’assessore Noviello, da cui – scrive il consigliere comunale nella sua interrogazione – si desumerebbe che: le associazioni in oggetto hanno svolto, nel durissimo periodo dal 25 marzo al 31 maggio 2020 (a seguito dell’ordinanza prot. 29568 del 20 marzo 2020 che prevedeva innalzamento del livello Coc), attività di check point alla sbarra degli Spoke di Corigliano e Rossano e attività di consegna a domicilio di generi alimentari per le famiglie meno abbienti; a conclusione del servizio, lo stesso volontario, dottor Borromeo, avrebbe provveduto a sue spese alla stampa degli attestati da consegnare ai singoli volontari che si sono prodigati in quei giorni drammatici; il direttore dello Spoke di Corigliano Rossano e il funzionario medico hanno prontamente firmato tutti gli attestati recanti i nominativi dei singoli volontari ed il periodo di servizio svolto; che sull’attestato vi è lo spazio per la firma del sindaco o di chi ne fa le veci, spazio in bianco volutamente lasciato per la possibilità di firma o del timbro del Comune, eventualmente posti dall’assessore competente nell’eventualità dell’assenza del sindaco; che in data 23 giugno 2020, verso le ore 19.00, il suddetto rappresentante si sarebbe recato al Coc per raccogliere le firme del sindaco o dell’assessore competente attestanti l’attività svolta e che l’assessore Noviello in quella sede – scrive ancora il consigliere Promenzio – avrebbe negato “con disprezzo e alterigia la firma dell’attestato, adducendo a scusa il fatto che sull’attestato mancava la dicitura “il sindaco”. Allo sbigomettimento dello stesso volontario, la Noviello avrebbe aggiunto, con rabbia, che “la prossima volta non avrebbe più convocato le suddette associzioni per nessun’altra emergenza e, voltate le spalle, senza alcun rispetto, si recava di fretta in un’altra stanza”; i volontari in oggetto, avendo valutato la gravità dell’accaduto, hanno ravvisato l’urgenza di denunciare l’accaduto al fine di chiedere chiarimento sulla posizione dell’Amministrazione comunale nei confronti dei volontari di protezione civile”.
Si rimane sbigottiti dinnanzi a quanto opportunamente e con sensibilità sollevato dal consigliere Promenzio nella sua interrogazione, a seguito dell’esposto firmato, con dovizia di particolari, dagli stessi volontari di protezione civile, ad iniziare dal dottor Ernesto Borromeo, che personalmente lo scrivente conosce e apprezza per l’innato impegno profuso nel mondo del sociale. Il sindaco, a questo punto, dovrebbe ben presto, nel valutare la veridicità dei fatti raccontati, assumere le determinazioni del caso, per evitare di continuare a mortificare un gruppo di concittadini che, con passione e competenza, ha svolto simile attività di supporto a favore dell’intera cittadinanza. È forse questo il “ringraziamento” dell’Amministrazione comunale nei confronti di chi fa opera di volontariato e si prodiga in pubbliche attività? È forse questa la concezione stessa di comunità che ha in mente chi amministra il Comune di Corigliano Rossano?
Fabio Pistoia