La Protezione civile afferma una cosa, l’Amministrazione comunale di Corigliano Rossano ne sostiene invece un’altra. Cosa fare, allora, in materia di ripresa delle attività post-lockdown? È il legittimo quesito che si pone, anche a nome dell’intera categoria nonché di tante persone interessate all’argomento, un cittadino solerte e attento, che spicca per passione e competenza nel settore di pertinenza.
Il suo nome è Roberto Salimbeni, titolare dello Sporting Center in località Schiavonea, il quale ha chiesto nelle ultime ore in forma scritta alla locale Protezione civile di avere delle delucidazioni in merito all’apertura dei campi sportivi per le partite di calcio a partire dalla data del 25 giugno scorso.
A tale richiesta, il suddetto ente ha risposto a Salimbeni che “in attesa della decisione del Ministero dello Sport, alcune Regioni hanno deciso di agire autonomamente e approvare lo svolgimento degli sport di contatto. La Regione Calabria, ad oggi, non ha autorizzato la ripresa degli sport dilettantistici e amatoriali di contatto”.
Quindi, se l’italiano non è un optional, la Regione Calabria asserisce che ancora far tutto ciò non è possibile; tuttavia, alcune strutture cittadine di Corigliano Rossano hanno comunque da ieri ripreso le attività in oggetto e lo stesso assessore comunale allo Sport, come riferito da Salimbeni che ha provveduto a contattarlo, sostiene invece che si può ricominciare in assenza di nuove disposizioni da parte del Governo nazionale.
Roberto Salimbeni, professionista scrupoloso e assai apprezzato, dopo mesi di chiusura causa forza maggiore, chiede dunque all’Amministrazione comunale di fare chiarezza una volta per tutte sull’argomento, in maniera ufficiale, affinché tutti gli operatori del settore possano comportarsi di conseguenza, evitando aperture indiscriminate. Un atteggiamento a tutela della salute pubblica e in nome della trasparenza. S’attendono dunque lumi dall’Amministrazione Stasi.
Fabio Pistoia