Tra le sorprese della fusione abbiamo scoperto, dalle parole del dottor Matteo Lauria, nelle vesti di neo opinionista e non più di giornalista, che esistono a Corigliano anche i luoghi tabú dove non si può manifestare o incontrarsi perché la loro realizzazione è stata oggetto di corruzione e malaffare: trattasi della c.d. Piazza Salotto, e coloro che non rispettano questa regola, specialmente se tecnici e imprenditori del settore sono anche loro, per la proprietà transitiva corrotti e dediti al malaffare, altrimenti si dovrebbero semplicemente vergognare di incontrarsi in questo luogo di perdizione.
Quindi noi tecnici ed imprenditori di Corigliano con quale faccia abbiamo avuto il coraggio, a detta dell’opinionista Magno Greco, di incontrarci per protestare della chiusura dell’ufficio tecnico di Corigliano che è stato oggetto di indagini da parte della procura? E nel quale, pare, si siano intessuti affari ed accordi di corruzione e truffaldini?
Che immagine sconcia abbiamo dato alla cittadinanza di Corigliano ma specialmente a quella di Rossano che è la casa di vetro? Quale immane gesto di ipocrisia protestare in quel luogo e peggio ancora per la perdita proprio di quegli uffici!
Per la miseria! dottor Lauria, non ci avevamo proprio pensato a questo aspetto, ci era sfuggito che il vostro naso delicato si sarebbe storto a vedere questi personaggi seduti sulla breve scalinata della piazza, proprio ci era sfuggito, siamo stati imperdonabili, però a nostra discolpa v’è da dire che è sfuggito anche a voi Rossanesi tutto questo nostro essere loschi personaggi ipocriti che vivono e vegetano in ambienti così poco raccomandabili, visto che avete fatto carte false per coinvolgerci in questa fusione, ed ancora fate carte false per accaparrarvi tutto quello che luccica a Corigliano!
A proposito di accaparramento, caro dottor Lauria, visto che giustamente noi non abbiamo capito un tubo di questa grande, storica, direi mondiale operazione della fusione delle due città più grandi della Calabria, qualcosa forse è sfuggita anche a lei quando afferma che in fondo non siamo altro che dei poveri stolti, zombie collegati morbosamente agli sportelli dell’ufficio tecnico, non è che per caso chiudendo gli uffici di Corigliano dell’area tecnica, sparisce da Corigliano e per sempre anche la possibilità di avere un minimo di controllo su uno strumento che si chiama Piano Strutturale Associato?
E quindi di poter conoscere dove per i prossimi anni si sposteranno gli interessi della speculazione fondiaria? Particolare trascurabile di qualche milioncino di euro che si era tentato di controllare piazzando, nella scacchiera territoriale, l’Ufficio del Piano a Corigliano e la Cabina di Regia a Rossano.
Non è per caso che con la stupida chiusura di un insulso ufficio di Corigliano la pianificazione territoriale dei prossimi 10/20 anni se l’è accaparrata tutta Rossano senza colpo ferire, sottraendola alla Commissione per lo Statuto?
Già! ma noi, caro dottor Lauria, siamo degli zoticoni che non hanno capito l’importanza della fusione e la grande opportunità che a Corigliano è stata data fondendosi con Rossano e protestiamo seduti su una scalinata di una piazza corrotta difendendo un ufficio corrotto, dimenticandoci invece che lei da giornalista attento conosce uomini e fatti sia a destra che a sinistra del Cino e quindi forse oggi da “opinionista” “nell’incendio emotivo” che le provoca la nostra ipocrisia, le sfugge se mai a Rossano siano avvenute fatti ed operazioni di corruzione o delinquenziali non certo paragonabili a quelle ben più gravi di Corigliano.
Per chiudere vorrei ancora darle ragione sulla considerazione che quasi un solo impiegato su quindici è stato trasferito da Corigliano a Rossano, a me non risulta, ma se lo dice lei!
Tuttavia mi sorge un dubbio, ma non sarà forse che il rapporto tra il numero degli impiegati di Corigliano e quelli di Rossano anche alla luce delle nuove assunzioni è 1 a 15 e particolarmente per il numero di funzionari?
Con stima, arch. Mario Gallina