Ricorre il 5 giugno la Festa dell’Arma dei Carabinieri. In tale data, infatti, venne emanato il decreto che nel 1920 concesse alla Bandiera dell’Arma la prima Medaglia d’Oro al Valor Militare per il comportamento tenuto dai Carabinieri nel corso della Prima Guerra Mondiale. Un’importante opera, questa dell’Arma, testimoniata dalla significativa presenza sul territorio comunale della Compagnia dei Carabinieri di Corigliano agli ordini del Capitano Cesare Calascibetta.
Una data meritevole di essere suggellata perché significativa per la Nazione e per ogni comunità, ivi compresa la nostra. La presenza dell’Arma, in e per una realtà locale, costituisce un prezioso punto di riferimento non solo per la consueta attività condotta nell’azione di prevenzione e repressione dei “tradizionali” fenomeni criminosi, ma anche in quella di ausilio e di supporto alle altre istituzioni e in campi più propriamente “sociali”.
Una sorta di sportello d’aiuto e d’ascolto, oltre alla mera denuncia, contro la violenza d’ogni genere ed a tutela soprattutto di donne e minori, un campo minato e, purtroppo, in espansione con episodi che offendono la dignità delle povere vittime. Tangibile è la presenza dell’Arma e i cittadini ne colgono l’essenza, grazie alle attività poi comunicate attraverso gli operatori dell’informazione; presenza divenuta ancor più tangibile nel periodo di lockdown, con continui controlli nell’ottica di salvaguardare la pubblica salute.
Una data da non dimenticare, dunque, questa del 5 giugno, perché, al bando di ogni retorica, può e deve rappresentare l’occasione per ribadire un legittimo orgoglio e la gratitudine all’Arma dei Carabinieri e, nella fattispecie, al Capitano Calascibetta e a tutti i suoi uomini per la diligente opera quotidianamente svolta.
Fabio Pistoia