“Quasi sempre la decisione di rassegnare le dimissioni in particolar modo giunge schermata da irreprensibili motivi di famiglia o personali, così da non poter dare adito a qualsiasi tipo di valutazioni o congetture esterne circa le reali motivazioni delle stesse. Questa prassi, oltre a cozzare palesemente con il mio carattere ed il mio modo di operare, minerebbe la convinzione di una scelta ben ponderata e quindi assunta in piena serenità d’animo e di coscienza.
D’altronde, la mia, più che una scelta, è una constatazione, la cui posticipazione nel tempo non sortirebbe effetto; al contrario, sarebbe stata soltanto accanimento terapeutico di fronte all’incapacità della scienza”.
È un addio carico di non poca amarezza questo che porta la firma di Domenico Terenzio dall’incarico presidente della Pro loco di Corigliano. Dimissioni che si registrano proprio nel bel mezzo di una querelle in atto con la Pro loco di Rossano e con rapporti certamente non idilliaci intessuti con l’Amministrazione comunale.
“La mia maggior difficoltà alla quale non ho saputo trovare rimedio, se non nella irremovibile, ponderata e sofferta decisione che sto per parteciparvi, è stata l’incapacità di far capire alla parte politica, o forse il rifiuto di quest’ultima di voler comprendere, le necessità che questa associazione Pro loco ha più volte fatto presente. Credo che in tutto ciò – afferma Terenzio – vi siano motivazioni in abbondanza per giustificare la mia resa. Io non sono espressione della volontà politica, in quanto non eletto dalla politica, ma ho, questo sì, il dovere della correttezza e della coerenza verso l’istituzione Comune e la cittadinanza tutta. Lascio alla mia amica Valeria Capalbo, vice presidente della Pro loco, la gestione di questa gloriosa associazione, con l’augurio di fare scelte coraggiose. Dove io non sono riuscito, lei mi auguro saprà fare la differenza”.
Fabio Pistoia