La Calabria è una regione in cui il comparto oleario occupa un ruolo di rilievo con un’area di circa 200.000 mila ettari. Gli olii provenienti da questa regione sono considerati di pregio grazie alle loro peculiari caratteristiche organolettiche. L’assetto strutturale dell’agricoltura calabrese è caratterizzato da una forte polarizzazione delle realtà produttive. Il 53,6% del totale delle aziende possiede una superficie agricola utilizzata inferiore ad 1 ha, se poi si considerano anche le aziende rientranti nella classe fino a 2 ha la percentuale sale a circa il 75%.
Le superfici aziendali si presentano spesso non contigue tra loro. Ciò si verifica in tutte le realtà aziendali, indipendentemente dalla loro dimensioni, causando inevitabili effetti negativi sui costi di produzione. L’olivicoltura costituisce la principale fonte di reddito per le aziende agricole nelle aree interne della regione nonostante i costi di produzione siano di gran lunga superiori per le difficili condizioni orografiche dei terreni.
Attuali studi scientifici sulla tutela dell’ambiente hanno evidenziato la necessità di rivedere i metodi di produzione agricola. Negli ultimi anni, difatti, nasce un nuovo tipo di agricoltura, che ha il pregio di risvegliare gli interessi nei confronti dei temi collegati sia al benessere e alla salute delle persone e dell’ambiente, sia a salvaguardia e valorizzazione delle risorse naturali. L’agricoltura, attività primaria dell’uomo, nella logica della sostenibilità economica ed ecologica, oggi propone il metodo di produzione biologico, sistema che comprende una serie di attività a sostegno del mondo rurale, capace di indirizzare in questa direzione i comportamenti degli operatori e dei cittadini e rivolgere particolare attenzione all’approccio metodologico di produzione e consumo. I prodotti ottenuti con il metodo dell’agricoltura biologica si collocano sul mercato con costi superiori rispetto a quelli realizzati convenzionalmente, in quanto il mercato è di dimensioni ridotte.
I metodi di produzione agricoli attuali che operano in direzione multifunzionale sono oggetto di particolare attenzione da parte del mondo imprenditoriale e istituzionale, nella convinzione che rappresentino una grande opportunità per l’occupazione e l’ampliamento del budget aziendale, favorendo indirettamente elementi esterni positivi per la rivitalizzazione delle aree rurali. Un esempio di innovazione nel settore agricolo che ha trovato riscontro attraverso gli aiuti comunitari (POR CALABRIA FESR-FSE 2014-2020) è dato dalla collaborazione tra un’azienda leader nel settore olivicolo, l’azienda Meringolo, e il Dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione dell’Università della Calabria. Nello specifico, l’azienda agricola Meringolo, con sede nel comune di Corigliano Rossano, nasce nel 1989 e si estende su una superficie totale di circa 130 ettari dislocata su tre comuni: San Demetrio Corone, Santa Caterina Albanese e San Marco Argentano. L’azienda, fiore all’occhiello del territorio, è dall’anno 1997 condotta con il metodo dell’agricoltura biologica ed è certificata della Bioagricert secondo il regolamento 834/07 oltre che certificata NOP.
I ricercatori, professori Tundis, Restuccia, Reitano, e i dottori Aiello, Falco, Fazio, Spizzirri, diretti dalla professoressa Monica Rosa Loizzo, responsabile scientifico del progetto GLASOIL, avvalendosi della collaborazione del dottor Sicari del Dipartimento di Agraria dell’Università di Reggio Calabria, stanno svolgendo una complessa attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale volta alla selezione di un olio di oliva monovarietale calabrese da agricoltura biologica, destinato a distinguersi per migliori caratteristiche qualitative, organolettiche, salutistiche, e divenire l’ingrediente principe di una nuova tipologia di condimento. I risultati della ricerca consentiranno alla citata azienda produttrice di operare in modalità multifunzionale realizzando un prodotto innovativo, dal forte connotato territoriale, da commercializzare sia nel canale Horeca che nella GDO, con ampie potenzialità di espansione del business aziendale.
Fabio Pistoia